Giovanni Verga – Al veglione
Al veglione è una novella di Verga appartenente alla raccolta Per le vie. Al pari di In piazza della Scala, in essa viene descritta una scena della vita milanese, dove ancora una volta si contrappone, allo sfarzo e agli sprechi della gente ricca, la vita di miseria e di stenti delle famiglie meno agiate.
Come nell’altra novella, la scena è raccontata dal suo protagonista principale, Pinella, che si trova a fare il cameriere durante il veglione di Carnevale. Egli tiene d’occhio un palchetto del teatro dove ha portato diverse bottiglie di champagne: è sicuro infatti che i pochi occupanti non riusciranno a berle tutte, e che quindi resterà qualcosa anche per lui e per la sua famiglia, che lo aspetta fuori al freddo in quanto non può permettersi di partecipare ai festeggiamenti.
Da quello che è il motivo generale della novella parte la descrizione dei festeggiamenti fatta con gli occhi di Pinella: nella platea c’è chi si diverte, balla, chi è in maschera, mentre sui palchetti ci sono i nobili, che non si degnano di partecipare ai festeggiamenti, che sciupano tanti denari e tanti dolci e si annoiano così presto e vanno via.
Così nel frattempo Pinella aspetta quel po’ di avanzi per sfamare la famiglia: sua moglie infatti era stata a letto per via di acciacchi procurati dal freddo della Galleria, dove vende il caffè per pochi soldi, ed in quel periodo erano bastati a stento i soldi della figlia che guadagnava qualche spicciolo vendendo paralumi.
La frenesia della festa, in tutto il suo clamore, e di quel piccolo sorso di champagne, durano soltanto un attimo, perché Pinella si ricorda della moglie e della figlia che aspettano fuori al freddo qualcosa da mangiare.