Streghe dell’Abruzzo Leggenda
Streghe d’Abruzzo Storia
A Castel del Monte in provincia dell’Aquila in Abruzzo, ogni anno, il 17 agosto viene celebrata la notte delle streghe con una rappresentazione teatrale dilettantistica.
Lo scopo di questa bellissima e particolare rappresentazione è quello è quello di itinere ed amalgamare la storia riguardante le sventure di alcune famiglie a quelli che sono i luoghi dove realmente sono accaduti i fatti.
Questa “festa” se così la si può intendere, viene celebrata ormai da circa venti anni a questa parte e le scene vengono interpretate da attori non professionisti in determinati punti dell’antico borgo di Castel del Monte.
Streghe d’Abruzzo tra mistero e realtà
Fino a più o meno sessanta anni fa, gli abitanti di Castel del Monte credevano alle streghe e tutt’ora, gli anziani del posto, ci credono ancora.
La leggenda narra che nel momento in cui un bambino del piccolo borgo medievale si ammalava e la medicina non riusciva a trovare un cura per la guarigione, la colpa veniva immediatamente imputata alle streghe che, secondo le idee del tempo, stavano letteralmente succhiando i bambini malati.
Come tutti sappiamo, si è sempre pensato che le streghe entrassero in casa o dal buco della serratura o dal tetto ed ecco perchè le persone ponevano dietro le porte delle scope di saggina e del lenticchie.
La strega dovendo contare tutti i ramoscelli della scopa e tutte le lenticchie ad un certo punto perdeva la pazienza e andava via.
Quando un bambino si ammalava a causa delle streghe, ovviamente, le persone vicine alla famiglia si riunivano per prendere una decisione e, solitamente, la decisione sfociava nell’intraprendere il rito dei sette sporti o ru rite de’ sette sporte.
Questo rito molto particolare veniva celebrato a mezza notte per le vie del paese e la comare di battesimo portava in braccio il bambino seguita da parenti e amici e se si incontrava qualcuno per strada non gli si doveva rivolgere la parola.
Altro metodo per cacciare via il male causato dalle streghe era quello di vegliare il bambino dagli otto ai dieci giorni e, durante l’ultima notte, le donne che lo avevano vegliato, prendevano i vestitini del bambino, andavano fuori dalle mura di cinta del borgo li riponevano su un pezzo di legno e li battevano per poi incendiarli.
All’epoca si pensava che, tutto questo, avrebbe causato un gran mal di schiena alla streghe.
Spesso capitava che i bambini guarivano ma secondo alcuni la causa imputabile dei loro mali era il degrado del tempo.
In ogni caso ci si chiede ancora se le streghe esistevano davvero o esistono tutt’ora.