Linee di Nazca
Cosa sono le linee di Nazca
Non soltanto le tre piramidi di Giza hanno come punto di riferimento la cintura di Orione poiché, secondo alcune teorie elaborate, anche alcune misteriose linee presenti nella Pampas peruviana sembrano aver come punto di riferimento quelle tre stelle
Partiamo però dall’inizio ossia dicendo che i Nazca vissero lungo la costa del Perù meridionale dal 400 a.C al 550 d.C.
Questa popolazione è nota all’attenzione globale per via delle linee disegnate sul terreno desertico che andavano (e vanno tuttora) a comporre delle figure gigantesche, raffigurando soprattutto animali che erano sacri ai Nazca.
Questi geroglifici che si estendono in maniera così vasta, sono visibili solo tramite una visione aerea.
Per quanto concerne le linee tracciate sul terreno, oggetto del nostro interesse, tra le varie ipotesi, è stata formulata anche quella che vede come autori di tali “opere” non i nazca bensì gli extraterrestri.
Ma tesi più razionali dovute a studi più approfonditi affermano che questi disegni non erano altro che dei cammini sacri, dunque tracce dove camminare durante le cerimonie religiose, realizzate dai Nazca rimuovendo le pietre più scure (di ossidi di ferro in modo tale da lasciare un contrasto con il pietrisco chiaro sottostante) dal deserto, che si presenta come un altopiano arido esteso per una cinquantina di km.
Sono state tracciate ben più di 13000 linee, la cui profondità dei solchi non supera mai i 30 cm, e che vanno a formare più di 800 disegni: quelli più visibili o più grandi raffigurano i profili stilizzati di una lucertola (lunga 180 m) , colibrì, il ragno di circa 45 m, la balena.
Ma numerose sono le altre figure stilizzate sulle superfici piane, in particolar modo nella Pampa di San Josè: l’ alligatore, il cane, il condor, l’iguana, il lama, l’orca mitologica, il pappagallo, il pellicano, la scimmia, il serpente ed inoltre anche un astronauta, un albero, le ali (o conchiglie),le mani, la spirale e la stella ed altre figure geometriche quali triangoli, quadrati ed altre! Alcuni disegni invece si trovano sui lati delle colline rappresentanti maggiormente figure umane.
Qual’è il mistero delle linee di Nazca?
Su come i Nazca abbiano disegnato le linee sorgono e spaziano molte ipotesi, alcune plausibili e altre molto meno verosimili.
Si presentano tecnicamente perfette e proporzionate testimoniando un’alta conoscenza geometrica da parte dell’antica popolazione peruviana.
Le linee sono tuttora visibili e ben conservate perché la zona in cui si trovano è una delle più aride del mondo, priva degli agenti atmosferici di pioggia e vento che avrebbero potuto erodere, logorare e mutare tali disegni.
Attribuire loro una datazione certa risulta molto difficile in quanto anche il sistema di datazione tramite il carbonio 14 non ha procurato risultati soddisfacenti, in ogni caso, approssimativamente si può dire che risalgono al 300- 500 a.C, periodo di fioritura della civiltà di Nazca.
Alcuni studiosi ritengono che siano dei disegni tracciati agli dei Viracocha, vissuti molto prima della civiltà Incas per simboleggiare l’attesa del ritorno di tali dei.
La tedesca Maria Reiche, attraverso i suoi studi archeologici, diede un grandissimo contributo a riguardo con le sue scoperte, con i restauri dei reperti trovati e con le sue teorie.
La sua tesi riguardava un significato astronomico delle linee ed identificò la Scimmia con l’Orsa Maggiore, mentre associava il Delfino ed il Ragno con la costellazione di Orione.
Sula stessa linea d’onda era anche una ricercatrice americana , secondo cui il gigantesco ragno era il simbolo della costellazione di Orione e le tre linee rette passanti al di sopra del ragno miravano verso le tre stelle della medesima costellazione.
Contrastanti invece le idee di Markus Reindel e Johnny Isla i quali erano convinti che non bisognava vedere nelle linee un rimando astronomico ma vedere in esse un collegamento con rituali riguardanti l’acqua, dato che il rifornimento d’acqua era essenziale soprattutto in quelle zone.
Quindi costituivano una sorta di rituale per procurarsi l’acqua, in sostituzione della danza della pioggia.
Personalmente, lessi un libro-fiaba ispirato proprio a questo enigma peruviano, dal titolo : “Il mistero di Nazca” di Rosario Salviati, fu un intrattenimento piacevole.