Atlantide
Al di la’ di quello stretto di mare chiamato Le Colonne d’Ercole, si trovava, infatti, un’isola piu’ grande della Libia e dell’Asia messe insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole, e da queste isole alla terraferma di fronte.
In quell’isola chiamata Atlantide vi era un regno che dominava non solo tutta l’isola, ma anche molte altre isole nonche’ alcune regioni del continente al di la’: il suo potere si spingeva, inoltre, al di qua delle Colonne d’Ercole; includendo la Libia, l’Egitto e altre regioni dell’Europa. Questo e’ quanto ci tramanda il filosofo Crizia, il quale racconta che un secolo prima, nel 590 a.C., il legislatore Solone si era fermato a Sais, la capitale amministrativa dell’ Egitto, dove aveva cercato di illustrare ai Sacerdoti di Iside le antiche tradizioni greche. Uno di questi Sacerdoti aveva risposto in modo ironico a quanto esposto da Silone: affermando che il popolo greco era un popolo poco evoluto mentre ne esisteva un altro su cui gli Egizi possedevano molta documentazione scritta. Secondo il sacerdote egiziano, una civilta’ evoluta era esistita per secoli su un’isola piu’ grande della Libia e dell Asia messe insieme l’isola era stata distrutta novemila anni prima da un immane cataclisma insieme a tutti i suoi abitanti. (…). Da tale descrizione, riportata da Crizia, emerge l’immagine di un territorio rettangolare di 540 x 360 chilometri, circondato su tre lati da montagne che lo proteggono dai venti freddi, e aperto a sud sul mare.
La pianura e’ irrigata artificialmente da un complesso sistema di canali perpendicolari tra loro, che la dividono in seicento quadrati di terra chiamati in cui si trovano floridi insediamenti agricoli. La citta’ principale, Atlantide, sorge sulla costa meridionale; e’ circondata da una cerchia di mura la cui circonferenza misura settantun chilometri; la citta’ vera e propria, protetta da altre cerchie d’acqua e di terra, ha un diametro di circa cinque chilometri. Il possente impero di Atlantide, che si estende sulle isole vicine, e’ diviso in dieci stati confederati, ognuno dei quali e’ retto da un re; lo stato sovrano, quello che comprende la citta’ di Atlantide, e’ suddiviso a sua volta in sessantamila distretti; ogni cinque o sei anni si svolge una sorta di pubblica assemblea con la partecipazione del popolo che giudica l operato delle varie amministrazioni.Dopo molti anni di guerra, un grande terremoto e un’inondazione fanno sprofondare Atlantide nelle acque dell’oceano. Una giusta punizione, in quanto, con il trascorrere dei secoli, gli Atlantidei si sono corrotti.
Atlantide il continente sommerso scomparso nel nulla
La sua scomparsa ha dell’incredibile e soprattutto la sua esistenza o meno rende l’argomento molto interessante per coloro che sono sempre alla ricerca della verita’ delle cose.
Il primo fra tutti a parlare di Atlantide fu il grande filosofo greco Platone! Atlantide ha sempre colpito la fantasia dell’uomo. Platone pone Atlantide oltre le Colonne d’Ercole, che corrispondono allo stretto di Gibilterra ed a confermarlo viene la precisazione secondo cui il Mediterraneo sarebbe paragonabile ad un porto la cui entrata e’ stretta; al di la’ della quale si forma il vero mare. In alcuni libri antichi, si parla di un’isola , posta di fronte al mediterraneo, culla della civilta’, fonte della tecnologia del bronzo e del ferro, patria originaria dell’adorazione del Sole. L’archeologo greco Galanoupoulos , afferma che non occorre andare troppo lontano per cercare di localizzare Atlantide; essa dovrebbe, infatti, essere identificata in Santorino, in pieno Mare Egeo. Platone, quindi, avrebbe sbagliato, perche’ avrebbe interpretato male le note di altri studiosi prima di lui! In ogni caso, le teorie dell’archeologo greco non sono state prese sul serio in quanto per molti ricercatori del Continente sommerso, queste sarebbero addirittura insostenibili. Infatti, lo studioso tedesco Helmuth Hoffmann ci dice: riconducendo Santorino alle sue reali dimensioni dovremmo constatare che la zona e’ stata sempre un’Atlantide, come ne esistono parecchie in tutto il mondo, ma che non per questo la si puo’ identificare nel Continente sommerso di Platone Se volessimo tentare di compilare un atlante di tutte le terre sommerse, avremmo molto da lavorare! Parecchi scienziati, dunque, accettano oggi, l’affermazione di Platone secondo cui Atlantide sarebbe stata posta al di la’ delle Colonne d’Ercole, ma non dobbiamo dimenticare in ogni caso che Atlantide e’ senza confini!
Mistero molto intrigante che appassiona, da epoche, studiosi e ricercatori ma anche uomini comuni che vedono in Atlantide una specie di Paradiso dove nessun essere umano e’ riuscito mai ad arrivare.
Nel 1492, Cristoforo Colombo scoprì che, al di la’ dell’Atlantico, esisteva davvero una terra; mentre il filosofo inglese Francis Bacon suggerì che avrebbe potuto trattarsi del continente descritto dall’antico filosofo. Molte opinioni cominciarono a modificarsi, tanto che nel XVI e XVII secolo Guillaume Postel, John Dee, Sanson, Robert de Vangoudy e molti altri cartografi chiamarono le Americhe con il nome di Atlantide. Dopo la Conquista, si scoprì,inoltre, che un antica leggenda degli indigeni del Messico, trascritta nel Codice Aubin , iniziava con queste parole: Gli Uexotzincas, i Xochimilacas, i Cuitlahuacas, i Matlatzincas, i Malincalas abbandonarono Aztlan e vagarono senza meta. Aztlan era un’isola dell’Atlantico, e le antiche tribu’ avevano dovuto lasciarla perche’ stava sprofondando nell’oceano. Dall’isola i superstiti avevano preso il nome: si facevano infatti chiamare Aztechi, ovvero Abitanti di Aztlan. Per la cronaca, in Messico questa teoria non e’ relegata nei volumi fantastici: viene insegnata a scuola un po’ come da noi la storia di Romolo e Remo; al Museo di Antropologia di Citta’ del Messico sono esposti molti antichi disegni che descrivono la migrazione.
Qualcuno comincia a rilevare alcune analogie tra la civilta’ dell’antico Egitto e quelle dell’America Centrale: costruzioni piramidali, imbalsamazione, anno diviso in 365 giorni, leggende, affinita’ linguistiche; Atlantide sarebbe stata dunque una sorta di ponte naturale tra le due civilta’, esteso, probabilmente, tra le Azzorre e le Bahamas. Nel 1815, Joseph Smith, contadino quindicenne di Manchester, nella Contea di Ontario a New York, ebbe un primo incontro con un angelo di nome Moroni che gli promise rivelazioni straordinarie. Molti anni dopo l’angelo gli mostro’ il nascondiglio di alcune preziose tavole scritte in una lingua sconosciuta, che Smith, illuminato dall’ispirazione divina, si mise diligentemente a tradurre. Nel 1830 uscì Il libro di Mormon, vera e propria Bibbia della setta dei Mormoni, che descrive una distruzione con caratteristiche del tutto simile a quella che sembra sia avvenuta ad Atlantide. Trentadue anni piu’ tardi. un eccentrico studioso francese, l’ abate Charles – Etienne Brasseur, scoprì la prova definitiva del collegamento tra Mediterraneo, Atlantide e Centro America. Le sue teorie furono immediatamente screditate, ma ispirarono la prima opera veramente popolare sull’argomento: Atlantis, the Antediluvian World (Atlantide, il mondo antidiluviano) dell’americano Ignatius Donnelly (1882). Secondo Donnelly, Atlantide era il biblico Paradiso Terrestre, e la’ si erano sviluppate le prime civilta’. I suoi abitanti si erano sparpagliati in America, Europa e Asia; i suoi re e le sue regine erano divenuti gli De’i delle antiche religioni.
Poi, circa tredicimila anni fa, l’intero continente era stato sommerso da un cataclisma di origine vulcanica.