La possibilità di scrivere i sogni
Chris Robinson aveva 37 anni quando cominciò a fare dei sogni premonitori.
Inizialmente a parlare con lui durante il sonno erano persone di famiglia già morte, ma poi pian piano i messaggi venivano anche da persone sconosciute.
Poiché al mattino Chris non riusciva a ricordare bene alcuni dettagli delle informazioni assunte, provò a prendere appunti e la cosa strana era che non ricordava neppure di averlo fatto, ma al suo risveglio quelle annotazioni erano là, era come una specie di scrittura automatica.
Quando Robinson capì che i messaggi ricevuti durante i sogni diventavano poi degli accadimenti reali, si recò alla polizia che, avuta prova della realtà di quanto raccontato, cominciò a prendere la cosa molto sul serio.
Chris racconta di aver lavorato con un ricercatore specialista dei fenomeni del sonno, Keith Hearne, dal quale fu messo sotto monitoraggio durante il sonno.
Hearne era con Robinson quando quest’ultimo predisse la fuga di due prigionieri dell’IRA dalla prigione di Brixton ed era sempre con lui quando dopo soli due giorni questo si verificò.
Per Chris Robinson questo suo potere non sempre rappresenta una dote, ma a volte sembra quasi una maledizione, perché sa che potrà succedere un evento disastroso o un atto terroristico e non può fare nulla per evitarlo.