Maledizione di Tutankhamon.

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Era l’anno 1922 quando Carter cominciò gli scavi tra le tombe di Rameses IX e Rameses VI.

A seguito di questi scavi fu rivenuta la tomba di Tutankhamon che si dice essere protetta da un’antica maledizione secondo la quale chiunque profanasse la tomba sarebbe morto. In quasi cinquanta anni le morti da attribuire alla maledizione relativa alla tomba di Tutankhamon sono numerose e, il più delle volte, le vittime sono state colte all’improvviso e in maniera anomala da crisi cardiaca.

L’episodio da cui origina la leggenda della “maledizione di Tutankhamon” è l’improvvisa morte di lord Cararvon avvenuta solo dopo poche settimane la scoperta della tomba.

Lord Cararvon, come ogni giorno, si era recato sul luogo in cui si svolgevano i lavori nella tomba del giovane faraone, di lì a poco cominciò ad avvertire nausee e dolori strani senza però trovarne la causa, dopo poco tempo morì.

Queste morti improvvise e inspiegabili colpirono non solo coloro che parteciparono attivamente agli scavi, ma anche i semplici visitatori della tomba o gli amici e i familiari dei ricercatori.

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Un’altra vittima fu La Fleur, un archeologo canadese amico di Carter. Ancora è la volta di Arthur C. Mace che aiutò Carter ad abbattere il muro presente nella camera mortuaria.

Lo studioso inglese Archibald Douglas Reed ricevette  l’incarico di effettuare una radiografia sulla mummia di Tutankhamon per verificare se all’interno del cadavere vi erano corpi estranei. Il giorno dopo l’esame radiografico Reed cominciò ad avvertire una serie di malesseri e poco dopo morì.

La leggenda della maledizione di Tutankhamon è ancora viva dopo tanti decenni: le tante morti improvvise fra coloro che hanno avuto a che fare con la tomba del giovane faraone hanno forse una sola spiegazione.

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