Il mistero dell’ oro nazista
Una questione spesso dibattuta è quale sorte abbia avuto l’ingente quantitativo d’oro che i nazisti erano riusciti ad accumulare nel corso della seconda guerra mondiale. Questo oro era stato razziato soprattutto agli ebrei, perseguitati e sterminati nei campi di concentramento, a cui si dice fossero state tolte addirittura le otturazioni dentali in oro.
L’oro proveniente dai campi di concentramento veniva inviato alla Reichsbank che provvide a trasformarlo in titoli e a trasferire gli stessi nelle sicure banche svizzere.
E se il modo in cui è stato accumulato e come è stato custodito è un fatto noto, più dibattuta è la questione riguardante la sua utilizzazione.
Buona parte di quell’oro fu utilizzato per consentire la fuga sicura a più di 2000 alti gerarchi nazisti in sudamerica, più segnatamente in Argentina, dove con la collaborazione di Peron nascosero gran parte dei gerarchi e dei collaborazionisti che riuscirono a fuggire.
Ma parte di esso cadde anche nelle mani degli alleati, che ufficialmente dichiararono di volerlo utilizzare per tenere sotto controllo l’inflazione, ma in realtà fu utilizzato per finanziare missioni segrete in funzione anticomunista.
E pare che una parte di quell’oro fu utilizzata per finanziare la Democrazia Cristiana in Italia al fine di contrastare il Partito Comunista Italiano nelle elezioni del 1948.