La contessa nera – Il primo serial killer donna della storia
La contessa nera è un romanzo, in uscita in questi giorni in libreria edito da Garzanti, ispirato alla vera storia di Erzsébet Báthory, contessa ungherese detta la contessa sanguinaria vissuta tra il 1560 e il 1614. L’autrice del libro Rebecca Johns, scrittrice inedita in Italia in quanto il suo primo pluripremiato romanzo Icebergs non è stato ancora tradotto in italiano, ci regala un’opera inquietante e al tempo stesso affascinante, la cui protagonista è una persona dura e piena di contraddizioni, il cui lato umano e fragile non sfugge alla Johns, la quale anzi tenta di mostrarcelo al fine di cogliere gli enigmi e le contraddizioni appunto che hanno caratterizzato la vita di questa donna.
Erzsébet nesce in Transilvania e mal sopporta l’educazione femminile impartitale dalla madre, la sua indole ribelle la porta a coltivare altri interessi, come l’amore per i libri e i cavalli. Ancora bambina assistette ad alcuni episiodi di terribile violenza che probabilmente contribuiranno in modo determinante a forgiarne il carattere duro. Ancora adolescente si sposa con Ferenc Nádasdy, un uomo truce e violento il cui unico interesse e’ la guerra, e cio’ lo portera’ a stare sempre lontano da casa, dove a Erzsébet tocchera’ quindi il gravoso compito dell’educazione dei figli e della gestione del palazzo. La sua indole violenta sembra inoltre emergere ulteriormente sotto il peso delle lotte politiche e delle influenze particolari che e’ costretta a subire.
E se si e’ sempre parlato di lei come una madre premurosa e attenta, ben presto cominciano a girare strane voci su di lei e alcuni suoi collaboratori in merito alla scomparsa non solo di giovani serve, che si dice siano state uccise dopo terribili torture, ma anche di ragazzine appartenenti alla piccola nobilta’: tutti gli indizi portano a lei. La contessa, appassionata di magia nera, fu quindi accusata di aver ucciso centinaia di giovani donne, e per questo fu murata viva nella torre del suo castello dove si tolse la vita dopo quattro anni.
E se non sono stati pochi gli scrittori o gli artisti che si sono ispirati a Erzsébet, alla sua vicenda criminale e ai tremendi delitti che le vengono attribuiti per scrivere le loro opere, il merito di Rebecca Johns e’ stato quello di mostrarci anche il lato umano di Erzsébet, il suo essere madre e donna in un mondo profondamente, mettendo a nudo quindi la il profondo contrasto con la sua indole nera e violenta, facendoci infine porre il quesito su chi fosse in realta’ Erzsébet Báthory e se non fosse stata vittima di tremenda cospirazione. A questi e ad altri quesiti tenta di dare una risposta questo romanzo.