Idi di Marzo – romanzo di Valerio Massimo Manfredi
Grande prova di bravura dell’archeologo e romanziere italiano Valerio Massimo Manfredi che con questo libro ci narra con la forma del romanzo il delitto più famoso della storia e al tempo stesso uno dei nodi cruciali della storia romana e dell’occidente, poichè l’omicidio di Cesare è unanimamente considerato lo spartiacque fra la Repubblica e la nascita dell’Impero Romano.
La bravura di Manfredi sta nel descriverci un Giulio Cesare uomo, con le sue debolezze fisiche e psichiche, con le sue malattie e i suoi incubi, le sue passioni e le sue paure, un personaggio che va al di la’ dell’invincibile condottiero e dell’abile politico e che grazie a queste sue doti è riuscito a concentrare in se’ un poter immenso.
E Manfredi ci descrive come sia forse proprio il peso di questo immenso potere la causa dell’acuirsi dei suoi mali, sia fisici che interiori, come dimostra il fatto che l’unica cosa a dargli sollievo in quei giorni, che poi saranno gli ultimi della sua vita, è la preparazione della campagna militare contro i Parti, ed è lo stesso lo Cesare ad affermare che il campo di battaglia è l’unico pensiero che gli dà conforto, perchè è un luogo dove sai esattamente dove sta il nemico. Molto efficace è anche la descrizione dei personaggi che circondano Cesare in quei giorni, dalla premurosa moglie Calpurnia alla dolce amante Servilia, dall’affascinante Cleopatra che gli ha appena dato un figlio al fedele Publio Sestio, il cui eroico precipitarsi lungo le strade che portano a Roma non varrà a salvare la vita del suo amato generale, ed il medico Artistio che tenta in tutti i modi di calmargli il “morbo sacro” ( così veniva chiamata anticamente l’epilessia), e tutta quella galleria di personaggi storici come Cicerone, Marcantonio, Bruto, Cassio Longino e altri che sono stati comunque nel bene e nel male protagonisti di quei giorni dopo i quali il mondo non è stato più lo stesso.