Alice senza niente – di Pietro De Viola
Questo romanzo di Pietro De Viola pubblicato da Terre di Mezzo può considerarsi un vero e proprio caso editoriale, poichè la sua edizione cartacea è venuta dopo il clamoroso successo che quest’opera ha avuto on line, dove è stato scaricato, grazie al passaparola, da oltre trentacinquemila utenti. Il grande merito di questo romanzo è di dare voce ad un’intera generazione, di mettere a nudo i disagi, i sacrifici e a le umiliazioni che la generazione dei trentenni italiani sono costretti a vivere quotidianamente, un libro che mette angoscia e pone prepotentemente il dramma di tanti giovani spessissimo laureati cui non viene data alcuna possibilità.
Alice è una trentenne laureata alla continua ricerca di un lavoro, qualunque esso sia, tira a campare in un monolocale insieme al suo fidanzato Riccardo, ex muratore laureato in legge, che sbarca il lunario dando lezioni di chitarra, in nero naturalmente. Condivide il destino del 30% dei suoi coetanei che sono senza niente, senza lavoro e senza allegria, che non sanno cosa accadrà il mese successivo e che molto spesso ai colloqui di lavoro sono costretti a nascondere il fatto di essere laureati per non sentirsi respinti in quanto troppo qualificati per quel lavoro. Lei stessa si definisce “scienziata politica un giorno aspirante cassiera, un giorno aspirante bancaria, un giorno aspirante infermiera, comunque aspirante aria”, e sogna di diventare almeno precaria….