Treni Ntv chiudono? Gasparri: “Non comprate biglietti”

ntv crisi

I treni Ntv sono in crisi. La società fondata nel 2006 da Luca di Montezemolo, Diego Della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone, a breve potrebbe annunciare l’avvio delle procedure per la messa in mobilità di 300 dipendenti su mille unità, che peraltro sono già in contratto di solidarietà.

Si preannuncia un taglio del 30% del personale dell’azienda.

Nuovo trasporto viaggiatori (Ntv) ed il suo celebre treno Italo potrebbero non riuscire a sopravvivere.

Pur con i passeggeri passati in un biennio da due milioni a 6,2 milioni, le perdite della società sono arrivate a 156 milioni di euro e con un debito complessivo che ha raggiunto quota 781 milioni di euro.

Il management dell’azienda ha accusato Trenitalia, presentando un ricorso all’Antitrust, di aver adottato una politica dei prezzi non corretta, ed inoltre il “colpo finale” è arrivato con il decreto competitività del ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, che di fatto comporta la fine del regime tariffario agevolato, che significherà un aumento dei costi annuali di circa 20 milioni l’anno a partire dal 2015.

Un livello impossibile da sostenere per una società che sborsa ogni anno 120 milioni l’anno per l’accesso alla rete.

Ntv ha ridotto le retribuzioni dei dirigenti, ha  introdotto i contratti di solidarietà ed ora sarebbe costretta ad adottare un taglio netto del personale.

Nel frattempo il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, ha postato su twitter: “Siete quasi falliti, rischioso comprare i biglietti venduti da Ntv”.

La società non ci sta e replica: “La vecchia politica preferisce chiaramente il ritorno al mercato protetto”.