Spesa italiani: meno carne, più divertimenti

Filomena Spisso
  • Autore - Laurea in scienze politiche

 Spesa italiani: meno carne, più divertimenti

La spesa alimentare degli italiani è scesa da 675 a 460 euro, mentre cresce per altri beni e servizi. Ecco come è cambiata dagli anni settanta ad oggi.

Oggi si spendono  centodiciassette euro in meno per la carne ma sono ben 450 euro in più per la casa e ventisei euro in più per l’istruzione e tempo libero. Si tratta delle differenze di spese mensili di una famiglia tipo degli anni Settanta rispetto ad oggi. È quanto emerso dati diffusi dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, conteggiati sui dati Istat.

Nel 1973 una famiglia acquistava generi alimentari per un ammontare di 675 euro, mentre oggi si è scesi a 460 euro. Scendono le spese per il pane da 84 a 76 euro e sopratutto per la carne da 224 a 107 euro. Sono invece aumentati gli acquisti di pesce da 23 a 41 euro.

Per quanto riguarda la spesa non alimentare è cresciuta da 1.200 a quasi 1.900 euro. Sono diminuiti i costi per tabacco da 41 a 21 euro e per l’abbigliamento in genere da 211 a 108 euro, ma sono aumentati gli esborsi per la casa da 242 a 693 euro e per i trasporti da 180 a 380 euro.

Infine il capitolo vacanze. Oggi parte un italiano su due (uno su tre negli anni Settanta) anche se è scesa la durata media: 19 giorni quarant’anni fa a fronte degli 11 odierni.