Sofferenze bancarie raddoppiate dal 2010
Alla fine del 2010 le sofferenze bancarie erano pari a 77,8 miliardi di euro rispetto alla quota attuale di 197 miliardi di euro. In pratica più che raddoppiate in quasi cinque anni.
Nel periodo compreso fra i mesi di luglio 2014 e luglio 2015, le sofferenze bancarie sono aumentate del 16 per cento, in crescita di poco meno di 30 miliardi di euro.
Più in dettaglio complessivamente le sofferenze bancarie sono cresciute dai 169,1 miliardi di euro di luglio 2014 ai 197,1 miliardi di luglio 2015, con un incremento del 16,58 per cento e un rialzo di circa 28 miliardi di euro.
La maggior parte di prestiti che non vengono rimborsati alle banche è imputabile alle imprese, pari a 141 miliardi di euro, mentre le rate non pagate dalle famiglie ammontano a circa 35 miliardi di euro. Le imprese familiari sono insolventi per 15 miliardi di euro. A queste categorie bisogna anche aggiungere le sofferenze della pubblica amministrazione e delle assicurazioni che oltrepassano i 4 miliardi di euro.
In totale le sofferenze sono pari al 14 per cento dei prestiti bancari rispetto alla quota del 12 per cento registrata lo scorso anno.
Sono questi i dati contenuti nel rapporto mensile sul credito del Centro studi di Unimpresa.