Sociologia del denaro

Sociologia del denaro

Denaro nella società

La diffusa concezione della natura del denaro come totalmente svincolata dalla realtà sociale e culturalmente libera, risulta oggi rinforzata dalla mondializzazione dei mercati. Le operazioni finanziarie generano un campo di tensioni continue tra il rischio e la ricerca di sicurezza, tra ansia e fiducia. Il motivo per cui molti esprimono delle perplessità riguardo al denaro finanziario, risiede nel fatto che ne intuiscono l’instabilità. L’incertezza globale della moneta è un fenomeno pervasivo con il quale occorre imparare a misurarsi, dal momento che il sistema monetario internazionale è stato ed è sempre più un ambiente costruito attraverso il rischio. Le questioni finanziarie e monetarie rappresentano uno specchio delle particolari condizioni degli assetti societari contemporanei, caratterizzati da un continuo riesame che li rende mutevoli e dinamici.

Denaro e campo sociale

Il denaro si muove in un contesto complesso in cui confluiscono elementi economici, politici, sociali, culturali, storici. Per comprendere le trasformazioni del denaro e il relativo contesto occorre concepire il campo in cui esso opera non come un dato, ma al contrario come un insieme di forze. Il denaro risente profondamente delle trasformazioni sociali: per questo, l’espansione e l’universalizzazione dello scambio monetario, non dipendono solamente da particolari condizioni politiche, economiche e tecnologiche, ma anche un insieme di disposizioni soggettive e di relazioni specifiche. Dall’analisi finora svolta, è apparso evidente che oggi non solo la maggior parte delle attività che gli individui svolgono in una giornata sono mediate dal denaro, ma anche tutti gli oggetti e tutte le azioni possono essere considerati denaro. Con la tarda modernità, il denaro non ha perduto lo spessore problematico del fatto sociale; casomai, con la sua progressiva de materializzazione lo ha accentuato, allontanandosi dall’economia reale, e legandosi a network finanziari fondamentalmente fiduciari. La moneta possiede liquidità nella misura in cui gode della fiducia della comunità. Il suo principale fondamento si basa su elementi politico-giuridici, sociali e psicologici; perciò si potrebbe dire che ogni moneta può considerarsi fiduciaria. La fiducia è un presupposto fondamentale per l’uso della moneta, che rappresenta uno dei luoghi privilegiati in cui si esprime e si manifesta appunto la fiducia per un determinato assetto sociale.

Denaro, fiducia e istituzioni

La fiducia nel denaro è funzione diretta della fiducia che la collettività nutre nei confronti di quelle istituzioni che sono preposte alla regolamentazione della moneta. La moneta infatti è espressione di un legame bilaterale stato-cittadino; è il veicolo fondamentale della solidarietà sociale. È Simmel a sottolineare la rilevanza del potere statale in relazione all’evolversi di una economia monetaria moderna, che ha potuto svilupparsi solo all’interno di uno stato forte, l’unico in grado di assicurare l’ambiente adatto a far circolare una fiducia generalizzata. Anche Weber è dello stesso avviso: la circolazione monetaria non si potrebbe realizzare senza il sostegno dello stato. Il tipo di moneta che si utilizza viene direttamente percepito come espressione dell’identità statale. Divenendo, poi, un elemento di comunicazione e di oggettività meno certo, la moneta perde il suo valore. Quando i sistemi sociali si organizzano intorno agli scambi economici, il legame monetario diviene così rilevante che ogni crisi del denaro diviene crisi di ogni ambito della vita associata. Dal momento che il denaro ha assunto un ruolo centrale nella società, i fenomeni monetari rappresentano l’espressione privilegiata delle forze che agitano le collettività. L’inflazione può contribuire in questo senso a diffondere processi di instabilità politica e sociale. Quando si supera un determinato livello di inflazione, non si modificano solo i comportamenti economici, ma si va anche ad alterare la fiducia nella forza regolatrice delle istituzioni sociali centrali.

L’illusione del denaro

Il denaro rappresenta un forte strumento di controllo e contribuisce a costituire l’ordine sociale. L’ordine monetario è parte fondamentale della struttura sociale e del senso della realtà, quindi si comprende l’atteggiamento fiducioso dei cittadini di un paese verso la propria valuta legale; solitamente, i membri di una comunità monetaria non reagiscono con immediatezza ad un deterioramento del valore della loro moneta. Attraverso il processo definito come “illusione del denaro”, il quale consiste in una distorsione della valuta in relazione al valore reale della transazione, il campo tende a sostenere, fino a quando gli è consentito, la propria valuta. È evidente che non solo il denaro viene a essere continuamente prodotto e riprodotto a seconda delle esigenze che pone la società, ma anche il suo stesso valore risente dei processi di conservazione, di trasformazione e di crisi che investono non solo la sfera economica, ma anche il contesto politico, sociale e culturale. Quest’ultimo, in particolare, non solo circonda il denaro ma lo determina e lo condiziona in molti modi e attraverso diversi passaggi. C’è anche da dire che le persone potrebbero reagire, andando a introdurre nuove distinzioni e inventando forme speciali di moneta; in questo senso assume rilevanza parlare di concetti come quello di denaro domestico, o di denaro umanitario, vale a dire un denaro che accetta di porre un freno alla massimizzazione.