Rischi nuovi contratti a termine

rischi contratti a termine

L’attuazione della riforma del lavoro ha prodotto effetti sia negativi che positivi. Andiamo ad analizzare nel dettaglio la situazione, con occhio di riguardo ai nuovi contratti a termine.

Tra le difficoltà maggiormente riscontrate, innanzitutto la fatica nel rinnovare i contratti a termine, mentre tra gli aspetti positivi, la stabilizzazione dei precari in alcuni comparti dell’economia.

Occorre osservare che lo scopo principale della riforma Fornero è quello di eliminare la precarietà e tutelare in misura maggior il lavoratore: parliamo delle false partite Iva, dei contratti a termine utilizzati slealmente e delle forme di collaborazione dirette a approfittare del lavoratore.

Purtroppo lo scopo da raggiungere non è per nulla semplice da individuare.

I contratti a termine oggi infatti danno garanzie minori rispetto al passato, poichè non possono durare più di un anno e non sono nemmeno prorogabili.

Eliminato inoltre l’obbligo di indicare la motivazione, e sono state anche estese le pause tra un contratto e il successivo, fino a 90 giorni.

Il problema riscontrato oggi è infatti soprattutto la difficoltà a rinnovare i contratti a termine esistenti, con il rischio che tutti i contratti a termine vengano trasformati in partite Iva, e quindi si tornerebbe punto e daccapo.

Gli economisti ritengono che il contratto a termine rimarrà ancora a lungo il contratto prevalente, e si punterà sul ricambio continuo dei precari: al giovane non sarà rinnovato il contratto, e verrà rimpiazzato da un altro lavoratore.