Oro si, dollaro…pure!

Movimenti unisoni al rialzo per i due sottostanti. Ma c’è da fidarsi?

Una volta correlati negativamente, l’attuale contemporaneo rialzo dei due sottostanti pone diversi interrogativi. Vediamo di seguito quali…

Nonostante le rassicurazioni sul fronte macroeconomico, la spinta rialzista dell’oro, ovvero il bene rifugio per eccellenza, non ha trovato ostacoli, con il metallo giallo che quotidianamente aggiorna i propri massimi storici.

Dopo aver egregiamente tenuto in concomitanza con le crisi finanziarie, americane prima ed europee dopo, dagli ultimi minimi toccati a quota 1157 dollari di agosto, si è assistito ad una corsa praticamente ininterrotta che ha portato in soli tre mesi le quotazioni dell’oro agli attuali 1330 dollari l’oncia. Un rimbalzo che in termini percentuali è pari ad un incredibile 15%.

Oro si, dollaro…pure!

Una commodity per tutte le stagioni, sembra questa essere la definizione che più si addice a questa materia prima, ora più che mai anche alcuni CDS tornano, seppur lievemente, a muoversi al rialzo e che potrebbe portare ancora nuovo interesse sulla stessa. Fermo restando quindi gli aspetti esogeni che giustificano questo memorabile rally, è pur vero che dando uno sguardo all’analisi tecnica almeno nel breve periodo potrebbe non avere ancora molti spazi. La rottura di una dinamica discendente di lungo periodo, avvenuta verso la fine del 2009 in area 1000 dollari, ha come target di estensione massimo proprio area 1330 dollari. Difficile quindi, almeno “tecnicamente” parlando, che l’oro possa allontanarsi da questi livelli con una certa facilità.

Se il movimento dell’oro sembrerebbe apparentemente essere giustificato da molte motivazioni di mercato, è il movimento del cross euro dollaro a suscitare particolare interrogativi. Con il dollaro americano riuscito ad apprezzarsi contro la divisa unica fino a toccare gli 1,196 di cross eur-usd, nell’apice della crisi economica europea dello scorso giugno, con i timori circa la tenuta dei debiti sovrani, da quel bottom il recupero dell’euro ha assunto ormai dimensioni davvero considerevoli.

Stando agli attuali 1,3871, infatti, l’euro in poco meno di quattro mesi ha guadagnato contro il biglietto verde la bellezza di circa il 16%.

Oro si, dollaro…pure!

Movimento rialzista che, sorprendentemente, non si è arrestato nemmeno con il downgrading sull’Irlanda da parte di Moody’s, che non rappresentava certo una sorpresa.

Anche in questo caso, se il trend di breve periodo è ormai segnato al rialzo, alcuni interrogativi circa la sua tenuta sono invece dati dall’analisi tecnica. Osservando infatti il grafico del cross eur-usd, si può notare come in area 1,38 passi sia il 61,8% di Fibonacci che un’importante resistenza statica. Difficile quindi vedere almeno nell’immediato, il cross allontanarsi in maniera decisa da tale livello.

La comprovata correlazione diretta tra i movimenti dell’euro con quelli dell’equity, potrebbe portare che in concomitanza con i primi timidi segnali di recupero del dollaro contro l’euro, facciano da preludio ad una probabile pausa di riflessione anche dei mercati azionari.