Occupazione in crescita dal 2012
Purtroppo anche l’ anno verrà e cioè il 2011 in termini di occupazione non porta tante novità visto che sostanzialmente l’ aumento di occupazione resterà invariato con un indice che segna un + 0,1 per cento per l’ intero anno. Purtroppo la grave crisi economica che ha portato a sconvolgimenti aziendali e pesanti ristrutturazioni ha portato un forte aumento dei disoccupati che nell’ anno scorso hanno portato una contrazione del numero dei lavoratori di circa 1,7 punti percentuali, un valore inferiore anche al 2,9 per cento che è stato registrato nel 2009. Gli economisti sono concordi che un tale numero di lavoratori persi non verrà riassorbito facilmente e soprattutto con una ripresa economica modesta come quella che è tuttora in corso e che molti esperti considerano troppo esigua visto che comunque il Pil fatica a crescere. Gli analisti prevedono che il tasso di disoccupazione continuerà a crescere anche nel 2011 fino a toccare l’apice nel quarto trimestre quando l’ indice si attesterà intorno al 9 per cento. I benefici si vedranno quindi a partire dal 2012 quando si prevede che la disoccupazione tenderà diminuire seppure molto lentamente. Purtroppo il dito viene puntato oltre che su un sistema industriale che cresce troppo lentamente anche su ammortizzatori sociali che non riescono ad attutire la caduta degli occupati. In particolare gli aiuti di natura pubblica dovrebbero aiutare il lavoratore in stato di crisi oltre ad avere un reddito di sostentamento anche a ricollocarsi facilmente e velocemente nel panorama del mondo lavorativo. Purtroppo questo on succede ed allora i numeri diventano sempre più drammatici. Si calcola che circa 600.000 lavoratori siano rimasti disoccupati da inizio 2010 considerando il numero dei posti di lavori creati, il saldo è negativo per circa 440.000 unità. Purtroppo una situazione davvero difficile che secondo gli analisti sarà riportata , almeno per l’ Italia, solo nel terzo trimestre 2015. Infatti a tale data sarà raggiunto il livello che vi era in precedenza ma è escluso che si prosegua anche il trend di crescita che vi era prima della crisi.
Naturalmente in tempo di crisi e di recessione è un problema anche avviare le riforme che dovrebbero portare a modificare il mercato del lavoro in modo da rendere più semplice trovare un impiego, situazione ancora più grave se si considerano i bilanci ed i debiti pubblici che devono essere tenuti sotto controllo. Eppure gli esperti del settore dicono che è possibile , occorre naturalmente dare un ‘occhio ai tagli che vengono effettuati e a quali misure vengono intraprese. Bene la detassazione della produttività e sicuramente occorre varare qualche misura che può essere impopolare ma che deve porre dei freni alla crescente disoccupazione giovanile. Inoltre occorre valorizzare i lavori manuali dove ci sono concrete opportunità di impiego, e che attualmente sono trascurati dai giovani che non vedono sbocchi immediati.