Nuovo bollettino della BCE

Filomena Spisso
  • Autore - Laurea in scienze politiche

Il periodico bollettino della Banca Centrale Europea mette a confronto le riprese economiche delle principali nazioni europee industrializzate, e traccia quali siano le differenze tra i problemi a cui vanno incontro e la natura della ripresa. In particolare la banca centrale sottolinea le differenze tra Italia, Spagna, Germania e Francia ed analizza quali siano le prospettive di uscita dalla crisi attuale e come strutturalmente sono organizzati i paesi in modo tale da uscire dalla crisi.

Inoltre la banca reclama interventi strutturali in modo da preservare la crescita che comunque si era instaurata subito dopo la crisi del 2008 e sottolinea come le dinamiche attuali di caduta delle borse possano spostarsi anche sull’ economia reale ed intaccare quindi le dinamiche di crescita. Infatti successivamente sarà necessario far operare il fondo salva stati in modo tale che sia una struttura in grado di assicurare la stabilità economica e finanziaria dell’ intera area euro. Infatti si ribadisce la necessità di attenuare le circostanze eccezionali e particolari che hanno sconvolto la stabilità finanziaria e minato la solidità finanziaria dei vari paesi.

Inoltre la Banca Centrale Europea ribadisce come sia stato necessario effettuare l’ aumento dei tassi di interesse che hanno portato dopo vari aumenti i tassi di interesse dall’ 1 per cento di maggio scorso all’ attuale 1,5 per cento attuale , dove si è giunti dopo due aumenti. Infatti quando sono stati interpellati i maggiori operatori hanno dichiarato che prevedono un’ aumento delle spinte inflazionistiche che possa portare nel 2011 e nel 2012 l’ inflazione rispettivamente al 2,6 per cento ed al 2 per cento, aumentando quindi le previsioni che erano state già formulate riguardo l’ aumento dei prezzi. Pertanto l’ organo centrale di controllo europeo non segue la stessa linea che in America ha stabilito la Fed, che ha recentemente dichiarato che intende far rimanere i tassi a quota zero per almeno altri due anni in modo tale da non minare la crescita economica che attualmente risulta essere messa in dubbio da molteplici fattori. In particolare la situazione attuale potrebbe risultare penalizzante per quanto riguarda lo sviluppo economico delle varie nazioni ed anche per quanto riguarda la ripresa ed il contenimento del debito di vari colossi industriali mondiali. Infatti la situazione dopo i recenti problemi è particolarmente difficile soprattutto a livello finanziario e si tenterà di non far trasferire i problemi delle borse all’economia reale. Infatti a dispetto della reazione che gli investitori hanno avuto in merito al declassamento del debito americano le aziende ed in fondamentali appaiono solidi e occorre invece risolvere i problemi di rapporto debito pubblico pil che in alcuni stati, come ad esempio in Italia, appaiono elevati.