Mutui, prestiti e conti corrente: reclami e rimborsi
Chi ritiene di aver subito un comportamento scorretto da parte del proprio istituto di credito, e comunque per risarcimenti inferiori a 100.000 euro, può rivolgersi all’Arbitro bancario finanziario, un organo istituito alla fine del 2009, e che ha appunto come scopo quello di risolvere le controversie relativi a mutui, conti correnti e prestiti.
Innanzitutto il cliente come primo passo deve presentare una contestazione scritta all’Ufficio Reclami del proprio istituto di credito, e quindi si potrà rivolgersi all’Abf, soltanto nel caso in cui la banca non risponde entro un massimo di trenta giorni oppure nella eventualità che l’istituto risponde negativamente: l’unico termine che bisogna tenere d’occhio, è che non siano passati 12 mesi dalla data di presentazione del reclamo alla propria banca.
Per quanto riguarda l’iter pratico da seguire, la contestazione deve essere inviata mediante raccomandata, fax o posta elettronica certificata alla segreteria tecnica del Collegio di riferimento dell’Arbitro oppure può essere spedita presso una filiale della Banca d’Italia aperta al pubblico.
Evidenziamo che l’avvio della pratica ha un costo di 20 euro: il pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario, bollettino postale oppure in contanti presso una delle filiali della Banca d’Italia. Il passo successivo è inviare la copia del ricorso presentato all’Abf, alla propria banca.
Ricordiamo che i moduli per presentare la contestazione possono essere scaricati direttamente dal sito ufficiale dell’Abf (www.arbitrobancariofinanziario.it).
Bisogna evidenziare che la decisione dell’Abf non è per nulla vincolante per la banca, anche se in caso di inadempimento da parte della banca alla decisione dell’arbitro, il tutto viene reso pubblico. Ultima ipotesi che rimane, se non soddisfatti dall’arbitro, è rivolgersi all’Autorità giudiziaria.