Milano crolla, Spread oltre 350, i vescovi con Monti
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib dei titoli principali perde oltre il 2% a 15.371 punti, la peggiore in Europa, e lo spread torna a salire oltre i 350 punti base, su valori massimi dallo scorso 22 novembre.
Notizie non di certo positive provenienti dai mercati dopo l’annuncio della crisi italiana, con l’addio di Monti e la ridiscesa in campo di Berlusconi.
Parole forti a tal proposito, sono quelle espresse dal presidente del Parlamento europeo Schulz che sottolinea che “Berlusconi è il contrario della stabilità ed il suo ritorno può essere una minaccia per l’Italia e per l’Europa“: l’Unione europea non sembra proprio aver gradito il ritorno in campo di Silvio.
Joerg Asmussen, della Banca centrale europea, ha messo in evidenza che “Mario Monti in poco tempo ha saputo realizzare moltissimo, con lui l’Italia ha riconquistato la fiducia degli investitori, e il suo governo ha portato avanti il processo di consolidamento del Bilancio. Chiunque dopo le elezioni governerà l’Italia, un paese fondatore dell’Europa, dovrà proseguire sulla via del corso politico e di risanamento di Monti con la sua stessa serietà“.
Dalla Germania per adesso nessun commento, anche se è noto il “legame” tra Monti e la Merkel, ed i rapporti non di certo idilliaci tra “Angela e Silvio”.
Nel frattempo anche i vescovi si schierano contro la crisi di governo, ed il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, in merito sottolinea che “un anno fa il problema era di mettere in sicurezza l’Italia in una crisi di sistema a lungo sottovalutata e di fronte a una classe politica incapace di riforme effettive. Il governo tecnico ha messo al riparo da capitolazioni umilianti. Non si possono mandare in malora i sacrifici di un anno“.