Manovra finanziaria da 40 miliardi in arrivo
Purtroppo non è un periodo felice per l’ economia italiana. Dopo il downgrade sull’ out look economico effettuato dall’ istituto di rating Standards & Poor , parzialmente compensato dalle parole di un’ altra agenzia di rating, che invece non giudica in maniera negativa l’ instabilità attuale, si aggiunge il rapporto scritto dalla Corte dei Conti. La magistratura contabile analizza infatti la crescita economica avvenuta negli ultimi anni ed il quadro che ne esce è in chiaroscuro. Infatti secondo la Corte dei Conti il livello del debito pubblico è ancora troppo elevato.
In base alle nuove direttive europee per i paesi che hanno un rapporto debito pubblico / pil superiore al 60 per cento sembra che l’ Italia debba attuare una pesante sterzata altrimenti non c’è la farà a rientrare nei parametri imposti dalla comunità. In particolare il debito pubblico dovrebbe calare di circa 3 punti percentuali annui, e per fare ciò occorre una maxi manovra correttiva pari a 46 miliardi di euro. Una cifra spaventosa, da spalmare in più anni perché era dai tempi del 1992 che in Italia non veniva attuata una manovra di tale portata. Fu infatti Amato a varare una riforma di tale entità , perché all’ epoca occorreva rispettare in tempi brevi alcuni vincoli, pena l’esclusione dalla moneta unica.
Pronta la risposta di Tremonti che ha evidenziato come il debito pubblico italiano sia stato messo sotto controllo grazie ai recenti tagli di spesa. Tuttavia, al fine di adempiere alle regole imposte dalla comunità, e pertanto è allo studio una manovra finanziaria da spalmare in tre anni del valore complessivo di 40 miliardi di euro. La manovra, secondo il ministro dell’ economia e finanze andrà a colpire prevalentemente alcuni correttivi su spese già messe in preventivo ( come le missioni all’ estero ad esempio).L’intervento progressivo di riduzione dell’indebitamento netto scatterà l’anno prossimo (10-14 miliardi circa all’anno) fino a raggiungere l’obiettivo di un disavanzo allo 0,2% del Pil. Per quanto riguarda la spesa corrente probabilmente si andrà ad incidere su alcuni aspetti della deflazione del contenzioso in ambito civile e sulle snellimento del contenzioso fiscale. Per quanto riguarda le entrate probabilmente farà la comparsa qualche norma riguardante il fisco municipale e che annuncerà alcune novità contenute nella riforma del federalismo fiscale.
Al riguardo Tremonti ha dichiarato che la strada imboccata per le riforme che dovranno portare a una maggiore crescita è quella decreto sviluppo. Sulla situazione dell’ out look, recentemente ribassato, alcuni economisti hanno invece diverse visioni. Infatti molti ritengono che S&P sembra non abbia tenuto conto della ripresa in atto, anche in Italia, nel secondo trimestre di quest’anno. Il giudizio delle agenzie di rating «francamente non appare credibile e non ritengo che ci sia da preoccuparsi per il debito italiano. Parole di conforto per tutti gli investitori italiani ed esteri.