Legge di stabilità da 36 miliardi
Una legge di stabilità cresciuta fino a 36 miliardi, sei in più di quelli in precedenza annunciati dal premier, Matteo Renzi.
Il taglio delle tasse su lavoro e imprese risulta pari a 18 miliardi di euro, mentre è prevista una crescita delle imposte sulle rendite e sul sistema finanziario e creditizio.
Nella legge di stabilità sono compresi 3,6 miliardi di entrate derivanti dall’aumento della tassazione delle rendite finanziarie.
Di questi 3,6 miliardi, 2,4 miliardi gli introiti provenienti dall’aumento delle aliquote fiscali dal 20 al 26% per alcuni prodotti, come ad esempio conti correnti o fondi comuni, mentre i restanti 1,2 miliardi soprattutto dalle fondazioni bancarie che avranno a disposizione una tassazione meno agevolata.
Entra nella legge di Stabilità anche l’anticipo del Tfr in busta paga, in via sperimentale e per tre anni, se richiesto, ai lavoratori con un’anzianità aziendale di almeno 6 mesi. In questo modo sarà possibile ricevere ogni mese in busta paga una quota del Tfr in maturazione.
Previsto anche uno sgravio per le partite Iva, nel caso in cui il reddito complessivo non superi i 15 mila euro.
Per quanto riguarda la spending review da 15 miliardi, il premier ha dichiarato: “2,5 mld verranno dal decreto legge 66, quello degli 80 euro, 6,1 da risparmi dello Stato, 4 da risparmi delle Regioni, 1,2 dai Comuni e 1 dalle province”.