Le opzioni call e put

Filomena Spisso
  • Autore - Laurea in scienze politiche

Introduzione

Con il termine opzione si intende generalmente un contratto attraverso cui, a una certa data e a un certo prezzo predefiniti, un soggetto che può essere definito “concedente” si impegna a vendere (o acquistare) un bene specifico a (o da) un soggetto che definiamo “beneficiario”, il quale ha la facoltà di aderire o meno a detta offerta. In termini finanziari il bene oggetto della transazione può consistere in titoli (azioni, obbligazioni, titoli di Stato…), valute, tassi di interesse, merci o futures. Nella pratica, ciò che caratterizza il contratto di opzione è il fatto che l’impegno contrattuale a vendere o acquistare grava solamente sulla parte che concede l’opzione (il concedente): il beneficiario ha infatti il diritto, ma non l’obbligo, di esercitare l’opzione, decidendo quindi se portare a buon fine oppure no la transazione.

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Le caratteristiche dell’opzione

Gli elementi basilari di cui si compone il contratto di opzione sono essenzialmente quattro: 1)il prezzo del bene oggetto di transazione (il cosiddetto “strike price“), predeterminato al momento della stipula del contratto; 2)la scadenza alla quale la transazione dovrà essere eseguita, anch’essa predeterminata; 3)l’acquisizione, da parte del beneficiario, della facoltà di acquistare o vendere il bene oggetto della transazione; 4)il pagamento del premio che conferisce la suddetta facoltà. Dal raffronto tra il valore di mercato del bene al momento della scadenza dell’opzione e lo strike price, il beneficiario può decidere se abbandonare l’opzione o esercitarla, ritirando la merce e pagando, oltre al prezzo pattuito, il premio.

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Tipologie di opzioni

Le opzioni si dividono in due grandi categorie: call options e put options. Le call options sono dei contratti in cui l’acquirente acquista, con il pagamento del premio, il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare un determinato bene a un prezzo specifico. Le put options sono invece dei contratti in cui l’acquirente acquista, con il pagamento del premio, il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un determinato bene a un prezzo specifico. Sia le opzioni call che le opzioni put possono essere suddivise in opzioni di tipo americano ed europeo. Le opzioni di tipo americano danno la possibilità all’acquirente di esercitare il diritto di acquisto o vendita in ogni momento prima della scadenza definita contrattualmente; nel caso delle opzioni di tipo europeo, il diritto può invece essere esercitato solo alla scadenza.

Il premio dell’opzione. Il prezzo dell’opzione, ovvero il premio che paga il beneficiario dell’opzione per assicurarsi il diritto di acquistare o vendere un determinato bene, dipende da diversi fattori: il valore del bene correlato, il prezzo definito dalle parti, il periodo di tempo alla scadenza, l’andamento del mercato (la volatilità) e l’andamento dei tassi di interesse.

Quando esercitare l’opzione. Alla scadenza dell’opzione, essa potrà essere esercitata al prezzo predefinito contrattualmente (strike price), oppure potrà essere abbandonata, in funzione di una precisa valutazione economica; in particolare, se il prezzo di mercato del bene correlato risulta superiore allo strike price, verrà esercitata l’opzione di acquisto, ma non sarà economico esercitare quella di vendita. Esiste una terminologia specifica per definire la posizione del prezzo di mercato del bene correlato rispetto allo strike price, ossia al prezzo concordato dalle parti al momento del contratto. Vediamola insieme: 1.se il prezzo di mercato del bene correlato eguaglia lo strike price si dice che l’opzione è “at the money“; 2.se il prezzo di mercato è superiore allo strike price, si dice che l’opzione è “in the money“; 3.se il prezzo di mercato è inferiore allo strike price, si dice che l’opzione è “out of the money“.

Dove si scambiano le opzioni

Le opzioni call e put su singole azioni sono quotate in un apposito mercato regolamentato gestito da Borsa Italiana Spa: si tratta dell’IDEM, il mercato degli strumenti derivati, dove, oltre alle opzioni sulle azioni vengono trattate anche le opzioni sull’indice Mib30 e sull’indice Midex.

Le opzioni sui titoli. Le opzioni sui titoli sono contratti in cui l’acquirente, pagando un premio prefissato, acquista il diritto, ma non l’obbligo, ad acquistare o vendere un certo ammontare di titoli. I titoli possono essere azioni, obbligazioni o titoli di Stato.

Le opzioni sulle valute. Esse sono invece contratti in cui un soggetto, dietro versamento di un premio, acquista il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare una certa quantità di valuta a un prezzo determinato

Le opzioni sui tassi di interesse. In questi contratti una parte, a fronte del pagamento di un premio, si impegna a corrispondere un importo determinato in funzione del raggiungimento di indici prefissati, alla fine di ogni periodo di riferimento. Tra i più comuni ricordiamo l’interest rate cap, l’interest rate collar e l’interest rate floor.

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Come operare con le opzioni

L’impostazione di una qualsiasi operazione relativa alle opzioni deve essere preceduta da queste tre fasi in cui si suddivide il processo decisionale: 1)determinazione della propria visione di mercato, attraverso la valutazione dei trend di quest’ultimo; 2)elaborazione delle proprie aspettative sulla volatilità, attraverso la valutazione delle tendenze in aumento e diminuzione; 3)individuazione del migliore strike price al quale concludere l’operazione.

Simone Ricci per BorsaeDintorni.it