Le linee guida di un CV

Filomena Spisso
  • Autore - Laurea in scienze politiche

Introduzione

Il modo migliore per rendere un curriculum vitae davvero appetibile e apprezzabile per le aziende è ovviamente quello di prepararlo seguendo precisi accorgimenti. Esistono infatti suggerimenti preziosi e trucchi molto utili per scrivere in maniera pressoché perfetta questo importante documento e, conseguentemente, riuscire a trovare il lavoro ideale. Elenchiamo anzitutto delle linee guida da seguire nella stesura del curriculum vitae.

 

Il curriculum vitae e le linee guida

Il curriculum è senza dubbio una delle tappe obbligate per tutti coloro che hanno intenzione di cercare un nuovo posto di lavoro, soprattutto per quelle persone che si rivolgono per la prima volta a questa ricerca. Per cominciare, può risultare utile basarsi su una serie di indicazioni e domande, le quali permettono di riflettere in maniera più adeguata sulle caratteristiche personali di ciascuno di noi e sulle esperienze che si è riusciti a maturare: questo metodo è anche utile per valutare quali tra le stesse esperienze che si sono già vissute possano essere trasferite nel proprio contesto professionale. Si tratta semplicemente di attingere alla propria vita e trovare degli importanti collegamenti con la sfera professionale a cui si ambisce in modo da promuovere sé stessi. È un’area che comunque va personalizzata volta per volta, specificando due tipi di inserzione, quella personale e quella per il controllo. Vari possono essere i campi di riferimento a cui collegare queste esperienze e quindi le conseguenti domande che diverranno la principale chiave di lettura del curriculum vitae. 1)Interessi e hobby. 2)Attività sporadiche già svolte che possono essere d’aiuto per affrontare il mondo del lavoro. 3)I principali momenti di successo e insuccesso, collocati nel giusto contesto e ambito. 4)Le persone e i soggetti con cui si è lavorato e studiato, precisando anche le caratteristiche personali e gli approcci. 5)Le metodologie di studio adottate o da adottare, presentando esempi reali. 6)I ritmi lavorativi e di studio: quali pressioni e stimoli caratterizzano tali momenti. 7)Riflessioni sul giudizio che hanno gli altri di noi. 8)Capacità dal punto di vista intellettuale e materiale. 9)I progetti di carriera e di sviluppo professionale che si ha intenzione di gestire. A questo punto, si può anche passare a rispondere ad altri tipi di domande, di tipo riflessivo, andando a collegare le caratteristiche personali in nostro possesso con quelle professionali e lavorative che sono richieste dal mercato, in modo di comprendere in maniera più agevole a quale tipo di posizione e occupazione è più opportuno rivolgersi. Si dovrebbe, in un certo senso, mettersi nei panni del futuro selezionatore ed esaminatore dei curricula. Questa persona, solitamente, persegue due tipi di obiettivi: a.avere a disposizione tutti i dati, le informazioni e gli elementi fondamentali per poter valutare correttamente una prima corrispondenza tra il candidato e la posizione che sta cercando, per decidere l’opportunità di una sua eventuale convocazione; b.legegre in maniera rapida e chiara le informazioni. D’altro canto, anche il candidato persegue due ordini di obiettivi: 1.il voler differenziarsi rispetto agli altri candidati; 2.riuscire ad anticipare le motivazioni per vendere sé stessi efficacemente, rimanendo comunque sempre nei limiti del proprio carattere.

 

Come arricchire e impostare un curriculum

Arricchire un curriculum è un esercizio davvero molto utile, dato che offre vantaggia sia al candidato che al selezionatore: al candidato, perché potrebbe così riuscire a differenziarsi dagli altri candidati che presentano caratteristiche simili alle sue, e al selezionatore, perché potrà in tal modo scremare più facilmente i tanti curricula simili che riceve. Ma allora la domanda sorge spontanea: come deve essere impostato e arricchito un curriculum? Per prima cosa, bisogna avere chiari gli obiettivi che si intende perseguire. Un curriculum infatti deve: A.catturare l’attenzione, B.interessare, C. piacere a chi lo legge. Spieghiamo nel dettaglio questi tre ordini di obiettivi. Un curriculum deve, come detto, attirare l’attenzione del destinatario, ma deve al contempo anche essere impostato in linea con lo stile e il linguaggio dello stesso: ad esempio, si può benissimo fare a meno dell’ironia nelle frasi, soprattutto se ci si rivolge a banche o aziende, a meno non si stia cercando una posizione particolare e creativa. L’interesse del curriculum, invece, deriva dall’essere riusciti a evidenziare in modo efficiente il nesso esistente tra le caratteristiche personali del candidato e la posizione che viene offerta o per cui si ha intenzione di offrirsi. Infine, un curriculum deve essere più che convincente nei suoi contenuti per piacere al selezionatore. Inoltre, questo documento così fondamentale per entrare nel mondo del lavoro deve presentare altre tre caratteristiche: 1.è necessario che nei suoi contenuti siano presenti tutti gli elementi fondamentali che sono richiesti; 2.il testo e il linguaggio devono essere estremamente chiari e di semplice lettura; 3.la scrittura dev’essere sintetica ed essenziale. In conclusione, non bisogna scoraggiarsi nella compilazione del curriculum: il fatto che non vi siano esperienze professionali particolari da raccontare e descrive non è sinonimo di pochezza di contenuti. In questo caso, è la memoria ad offrire il contributo più importante, in quanto bisogna ripensare a tutte quelle esperienze e vicende che in qualche modo si possono collegare alla posizione per cui si cerca il lavoro.

 

 

SIMONE RICCI