Imprese: ripresa debole, disperazione tanta

Filomena Spisso
  • Autore - Laurea in scienze politiche

Imprese: ripresa debole, disperazione tanta

Lo spread scende a quota 228 punti, Letta indica che la strada dell’esecutivo è quella giusta, ma la ripresa ancora non c’è, o quanto meno risulta debolissima. È quanto dichiarato da Giorgio Squinzi,  il presidente di Confindustria.

Secondo il numero uno di Confindustria i segnali di ripresa sono ancora troppo deboli da non indurre ad un “ottimismo particolare. Giro tra le imprese e vedo tanta disperazione”.

I motivi di tale sconforto sono dovuti principalmente al peso eccessivo del Fisco italiano, all’elevato costo del lavoro ed al prezzo alto dell’energia. Senza dimenticare i mancati pagamenti della P. A. e la stretta sul credito.

Il problema riguarda soprattutto le piccole e medie imprese italiane che operano principalmente sul territorio del Belpaese, in quanto le grandi aziende che si rivolgono ai mercati esteri hanno meno difficoltà.

Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha dichiarato che il Governo accelererà i pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese e che verrà introdotto un apposito fondo, in cui sarà destinato una parte del denaro ricavato dall’evasione fiscale per ridurre il cuneo fiscale.

Una cosa è certa, passano i mesi, siamo ormai prossimi al Natale con la protesta dei “Forconi” nelle piazze ed ancora non c’è nulla di concreto. Confidiamo nel 2014, l’anno della tanto decantata svolta del paese e della fine di questa interminabile recessione.