Imprese: oltre 6 euro su 10 finisce in tasse
Si lavora per il Fisco fino a metà agosto, con oltre 6 euro per ogni 10 euro prodotti dalle imprese che finisce in tasse. Questo significa che per un reddito d’impresa di 50mila euro, meno di 20mila euro rimangono all’imprenditore. È quanto conteggiato dal Cna.
Le piccole imprese lavoreranno per il Fisco fino al 14 agosto ed avranno poco più di quattro mesi per godersi i risultati dei propri sacrifici.
Nonostante le premesse, la buona notizia per le piccole aziende è che il peso del Fisco italiano comincia finalmente a calare.
Secondo il Rapporto 2015 dell’Osservatorio Cna, proprio l’anno in corso segna una inversione di tendenza, con il peso complessivo della fiscalità che scende dell’1,7 per cento a quota 62,2 per cento.
Dall’analisi inoltre si evince che esistono grandi differenze con riguardo alle 113 città italiane poste sotto osservazione, a causa soprattutto delle variabilità dei valori immobiliari di impresa, su cui vengono calcolate Imu e Tasi, e con riguardo alla tassazione sui rifiuti solidi urbani (Tari).
La città “messa peggio” nel 2015 risulta essere Reggio Calabria, con un indice di fiscalità che ha toccato il 74,9 per cento. A seguire Bologna con il 72,9 per cento, mentre si piazza sul gradino più basso del podio Napoli, terza con il 71,9 per cento.
Il comune meno “avido” è risultato essere Cuneo, con un peso fiscale pari al 54,5 per cento.