Il Portogallo accetta gli aiuti

Filomena Spisso
  • Autore - Laurea in scienze politiche

Il Portogallo alla fine accetterà gli aiuti finanziari del fondo salva stati e l’ europa si impegna quindi a fornire al paese portoghese una cifra tra gli 80 ed i 90 miliardi. Soldi che comunque sono necessari per il Portogallo in quanto la situazione economica è molto compromessa ed i prestiti recentemente emessi hanno raggiunto livelli di spread molto superiori ai bund tedeschi. I partner europei hanno accolto con sollievo la decisione di Lisbona, dato che l’insistenza del Governo, ora dimissionario, di José Socrates nel procrastinare l’appello ai finanziamenti europei è stato considerato dagli altri Paesi un fattore aggravante delle recenti tensioni sui mercati finanziari e un potenziale elemento di contagio.

I più contenti della decisione appaiono i tedeschi ed i francesi che comunque hanno sollecitato diverse volte il portogallo ad accettare l’ aiuto visto il rischio di estensione della crisi anche ai paesi limitrofi. Tuttavia in Germania i cittadini si sono espressi in maniera negativa nei confronti dei prestiti concessi dal fondo salva stati, visto che comunque la maggior parte della gente ritiene che i prestiti agli stati in difficoltà ed in generale gli aiuti economici debbano essere concessi non solo dagli sati ma anche dai privati. Uno dei problemi riguarderebbe anche le imminenti elezioni che si terranno in portogallo ed il fatto che il governo accettando gli aiuti avrebbe un calo di popolarità. Infatti  il vero nodo è considerata la politica portoghese, in piena campagna verso le elezioni del 5 giugno, una data che interferisce con le necessità di finanziamento di Lisbona che richiedono 9 miliardi di euro entro metà giugno. Lo stesso portavoce del governo uscente ieri ha detto che «la soluzione dovrà tener conto delle limitazioni dell’attuale Governo», formalmente in carica solo per l’ordinaria amministrazione. Peraltro anche i partiti di opposizione sono stati contattati infatti, il conservatore Psd, ha espresso sostegno alla trattativa europea, l’Europa e l’Fmi vorranno probabilmente un impegno esplicito da parte delle forze politiche a rispettare gli accordi qualunque sia il risultato delle urne.

Quindi il problema sembra per ora la reazione politica. I mercati hanno reagito positivamente alla notizia premiando le maggiori piazze europee. Tuttavia non solo notizie positive visto che giorni fa l’ agenzia di rating  fitch aveva visto al ribasso il rating del paese declassandolo di due posizioni. frattempo, il Governo portoghese ha rivisto in calo le stime sull’andamento dell’economia nazionale: nell’anno in corso il Pil dovrebbe registrare una contrazione dello 0,9% (le stime precedenti puntavano su un rialzo dello 0,2%) dopo il rialzo dell’1,4% messo a segno l’anno scorso. Per rivedere una crescita limitata  bisognerà aspettare: l’Esecutivo prevede infatti un aumento dello 0,3% nel 2012, dello 0,7% nel 2013 e dell’1,3% nel 2014. La crescita portoghese è stata in parte compromessa proprio dal tentativo di controllare il debito pubblico.