Il glossario del foglio informativo

Autore:
Filomena Spisso
  • Autore - Laurea in scienze politiche

Introduzione

Il glossario contenuto nel foglio informativo è senza dubbio uno strumento utile e importante al fine di entrare in confidenza con i più svariati termini propri del mondo della finanza. Vale dunque la pena andare a scorrerlo, cercando di capire i termini più importanti e soprattutto consultarlo in caso di bisogno. Anzitutto, bisogna comprendere come viene calcolato il rendimento di un’obbligazione strutturata: tale rendimento non è assolutamente predeterminato come accade per quel che riguarda le obbligazioni normali, ma tutto dipende dagli andamenti dei parametri che vanno a determinare il valore dell’obbligazione stessa. È per questo preciso motivo che nel foglio informativo il soggetto emittente ipotizza tre diversi scenari di mercato: negativo, medio e positivo. L’investitore ha in questo modo una stima del rendimento che andrebbe a ottenere in condizioni favorevoli, neutrali oppure favorevoli. Le obbligazioni strutturate e quelle subordinate rappresentano una realtà sempre più importante del mercato finanziario italiano. Infatti, esse possono offrire opportunità interessanti grazie alla grande flessibilità delle loro caratteristiche e ai diversi parametri di riferimento utilizzabili. Il glossario per l’investitore in titoli strutturati o subordinati rappresenta per l’appunto uno dei fatti più concreti dell’iniziativa bancaria.

 

Le principali voci del glossario per l’investitore

Andiamo ad analizzare le voci più importanti contenute in questo glossario. 1)Asis point (punto base). Si tratta di un’unità che misura uno spread o una variazione dei tassi di interesse, pari a un centesimo di punto percentuale. Se i tassi salgono, ad esempio, da 9,65% a 9,80%, il tasso è quindi salito di 15 basis points. 2)Benchmark. Il benchmark è il parametro finanziario, o indice, o strumento finanziario che, per le sue caratteristiche di rappresentatività (ad esempio, la maggiore diffusione tra i sottoscrittori), viene considerato dagli intermediari come riferimento per comprendere se un titolo dalle caratteristiche analoghe ha registrato, in un dato periodo, migliori o peggiori performance in termini di rendimento rispetto al benchmark stesso. 3)Cap. Il Cap è l’opzione sul tasso d’interesse, negoziata al di fuori dei mercati regolamentati, con la quale viene a essere fissato un limite massimo alla crescita del rendimento di un dato strumento finanziario. 4)Contratto future. È il contratto (definito come “derivato”) negoziato in genere su mercati regolamentati attraverso il quale le parti, alla scadenza concordata, si impegnano a comprare o vendere un certo quantitativo di strumenti finanziari, ad un prezzo prestabilito alla conclusione del contratto stesso. 5)Derivato. Derivato è il nome normalmente utilizzato per andare a indicare uno strumento finanziario, il cui prezzo o rendimento deriva dai parametri di prezzo o rendimento di altri strumenti finanziari principali, definiti come “sottostanti”, i quali possono essere strumenti finanziari, indici, tassi di interesse, valute o materie prime. 6)Hedging (copertura). L’hedging è l’operazione che viene effettuata da parte del possessore di titoli o dell’emittente, volta ad assicurare, in caso di andamento sfavorevole dei prezzi, il recupero delle perdite che sono state sofferte sui titoli medesimi. 7)Clausola di Knock in, Knock out. Si tratta di una clausola in base alla quale, nel momento in cui si verifica un determinato evento, indicato nel foglio informativo, si attua o si estingue un’opzione predeterminata. 8)Simulazione di Monte Carlo. La simulazione di Monte Carlo è lo strumento di calcolo numerico che consente la risoluzione di problemi matematici complessi mediante procedimenti probabilistici basati sulla legge dei grandi numeri. Tale tecnica di calcolo viene a essere utilizzata in campo finanziario, tra l’altro, al fine di definire il valore di strumenti derivati (come ad esempio le opzioni). 9)Contratto di opzione. È il contratto con il quale una delle parti, pagando una somma alla controparte (premio) acquista il diritto di comprare o di vendere, ad una data futura, un certo quantitativo di strumenti finanziari a un prezzo stabilito (il cosiddetto prezzo di esercizio). 10)Ponderazione. È l’attribuzione di un peso relativo, all’interno di un indice, ai singoli titoli che concorrono a determinare il valore dell’indice. 11)Reverse Convertible. Si tratta di un titolo strutturato che va a attribuire all’emittente la possibilità, al verificarsi di un dato evento, di convertire in azioni il capitale da sottoporre a rimborso. 12)Rischio di cambio (per titoli in valuta estera). In un titolo denominato in valuta estera, il controvalore in euro della cedola e del capitale possono variare in modo favorevole o sfavorevole al sottoscrittore a causa della variazione del tasso di cambio dell’euro. 13)Rischio di rimborso anticipato. Poiché l’emittente si riserva la facoltà di rimborsare anticipatamente il titolo, il sottoscrittore si potrebbe trovare nelle condizioni di dover accettare il rimborso alla pari del titolo, nel momento in cui esso offre un rendimento superiore a quello corrente sul mercato e, di conseguenza, di non poter reinvestire il capitale rimborsato anticipatamente. 14)Strumenti ibridi di patrimonializzazione. Sono strumenti finanziari che possono essere emessi dalle banche sotto forma di obbligazioni, certificati di deposito e buoni fruttiferi o altri titoli e sono rimborsati ai sottoscrittori su richiesta dell’emittente con il preventivo consenso della Banca d’Italia. 15)Titoli strutturati. Sono quei titoli composti da una componente cosiddetta “fissa”, simile a una normale obbligazione, ed una cosiddetta “derivativa”, simile a un’opzione.

 

 

 

SIMONE RICCI