Groupon ipo e quotazione
Groupon, la grande società che si occupa di e-commerce al dettaglio è stata messa un po’ a disagio dalla concorrenza spietata di Google, che ha da poco lanciato Google offers, e ha presentato richiesta per un IPO presso la Securities and Exchange Commission.
L’ IPO, è un’ offerta al pubblico dei titoli di una società, che intende quotarsi per la prima volta sul mercato azionario regolamentato.
Groupon vuole raccogliere almeno 750 milioni di dollari ed ha assunto Morgan Stanley, Credit Suisse e Goldman Sachs, come suoi banchieri. Alcuni pareri di esperti sostengono che Groupon potrebbe essere valutato fra i 20-25 miliardi di dollari, anche se ancora non si sa quante azioni intenderebbe vendere.
Molte altre aziende legate ad internet o sono divenute pubbliche, come ha fatto Linkedln due settimane fa raccogliendo con l’IPO 352 milioni di dollari, o si vocifera, che lo faranno presto, come ad esempio Zynga.
Google, aveva mostrato molto interesse per Groupon, offrendo cinque miliardi per il suo acquisto, ma la società aveva preferito non accettare e continuare da sola, anche vedendo il grosso sviluppo esponenziale del suo business: In poco tempo la base dei suoi abbonati è passata da 152.000 a 83.100.000 e i suoi dipendenti sono passati da 37 del 2009, ai 7100 attuali.
Tutto questo sembra sorprendente per una società che ha perso 146,5 milioni dollari nel trimestre terminato il 31 marzo, mentre nello stesso periodo dell’anno precedente aveva ottenuto un utile di 8 milioni.
Andrew Mason, capo esecutivo della Groupon ha scritto una lettera agli investitori, spiegando che essi puntano su una strategia a lungo termine e che stanno spendendo molti soldi Inoltre, tra le strategie adottate c’è anche l’ intenzione di investire gli eventuali utili in acquisizioni, puntando quindi sui rendimenti a lungo termine.
Da quello che risulta Mason, Lefkofsky, e un terzo fondatore, Bradley Keywell, continueranno a detenere il 100 percento delle azioni di classe B della società, dopo l’offerta pubblica iniziale.
Lo stesso Mason che l’anno scorso ha ricevuto uno stipendio di 180.000 dollari senza bonus, ha deciso quest’anno di ridurlo a 575 dollari.
Chi sa se con l’offerta pubblica delle azioni, riusciranno ad ottenere la liquidità essenziale per portare avanti i loro progetti o ci sarà un dietrofront, riprendendo in considerazione l’offerta di Google.