Effetto Imu: 150mila negozi a rischio chiusura

Autore:
Filomena Spisso
  • Autore - Laurea in scienze politiche

negoziTempi molto duri per i negozi commerciali e le botteghe artigiane del Bel Paese, che oltre al calo delle vendite, devono anche “incassare” l’aumento degli affitti in seguito all’introduzione dell’Imu: secondo la Cgia di Mestre, tale incremento potrebbe provocare entro la fine del 2012 la chiusura di ben 150mila attività.

L’associazione nel frattempo ha redatto l’elenco degli affitti mensili più cari pagati da negozianti e artigiani italiani.

Gli aumenti più rilevanti registrati tra il 2001 e il 2011, sono quelli dei centri storici di Bari e Genova, rispettivamente con un crescita dell’89,1% e del 70,1%.

A ruota seguono Torino, in crescita del 57,4%, e Roma, che segna un +53,4%.

In termini assoluti, il più alto canone medio mensile tocca a Venezia: 7.228 euro in centro, 1.794 in periferia.

Con riferimento ai locali situati in periferia, negli ultimi 10 anni gli affitti per i piccoli commercianti e gli artigiani sono cresciuti dell’82,6% a Bari, del 57,8% a Torino, del 48,4% a Roma, del 48,1% a Genova e del 46,7% a Cagliari.

Per Giuseppe Bortolussi, che guida gli artigiani di Mestre, il costante calo dei consumi e la concorrenza sempre maggiore della grande distribuzione, provocherà la chiusura entro la fine del 2012 di almeno 150.000 piccole aziende commerciali ed artigianali.

L’allarme è confermato dai dati pubblicati dell’Istat: tra il 2005 ed il 2011 le vendite del commercio al dettaglio sono diminuite del 4,7%, mentre le vendite della grande distribuzione sono cresciute del 6,6%.