Draghi: il 2012 anno di rilancio dell'euro

Filomena Spisso
  • Autore - Laurea in scienze politiche

mario_draghiIl 2012 sarà ricordato come “l’anno del rilancio dell’euro”: queste le parole pronunciate dal presidente della Bce, Mario Draghi, al Forum di Davos.

Il numero uno dell’istituto europeo ha ricordato i grandi progressi che sono stati compiuti dai governi nazionali per quanto concerne il “consolidamento fiscale e nelle riforme strutturali“.

Ma per Draghi non è comunque ancora sufficiente, in quanto bisogna fare di più per agevolare la crescita dell’economia, con la ripresa che è attesa nella seconda parte dell’anno.

Il banchiere ha sottolineato che occorre puntare sulla maggiore competitività e sulla creazione di nuovi posti di lavoro.

Il numero uno dell’Eurotower inoltre ha insistito sulla notevole importanza che riveste il risanamento dei conti pubblici e il taglio dei costi dei governi, che deve essere accompagnato anche da una calo delle tasse e da una gestione ottimale degli investimenti per le infrastrutture.

Il miglioramento ed il risanamento è prioritario soprattutto per i paesi definiti in condizioni di stress e urgenza, con problematiche di mercato e di tassi d’interesse, che si sono mossi nella direzione più semplice, ovvero aumentare le tasse e tagliare le spese pubbliche per gli investimenti.

Ed a tal proposito Mario Draghi ha voluto sottolineare: “Quello che è giustificato per emergenza, di fatto contrae l’economia creando ulteriori squilibri dei conti“.