Crisi governo spaventa Piazza Affari, spread a 290
La nuova crisi di governo registra pesanti ripercussioni sui mercati dopo le vicine dimissioni dei parlamentari del Pdl, che sono pronti a lasciare Camera e Senato se la Giunta per le elezioni votasse per la decadenza di Silvio Berlusconi, e dopo il ritiro dei ministri da parte del centro destra.
Lo spread, ovvero la differenza di rendimento tra titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, arriva a toccare i 290 punti, il livello massimo dallo scorso mese di giugno.
A Piazza Affari giù i titoli bancari, con l’indice settoriale che cede oltre 3,5 punti percentuali. In terreno negativo Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Mps.
Il listino di Milano arriva a cedere oltre il 2,1% per poi ritracciare a -1,6%.
Per quanto riguarda le altre Piazze europee, Londra è negativa dello 0,8%, Francoforte e Parigi sono in calo dell’1%.
Cala anche la moneta unica, scambiata a 1,3489 dollari rispetto alla chiusura del venerdì a 1,3537.
La Borsa di Tokyo ha chiuso in profondo rosso (-2,06%) preoccupata, come in Europa, per le tensioni in America: senza un intesa tra Repubblicani e Democratici entro il 17 ottobre, gli Stati Uniti rischiano il default.
Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio scende a 101,45 dollari (-1,42 dollari) mentre l’oro cresce dell’1,3% a 1354 dollari l’oncia.