CONTINUANO LE PROTESTE FRANCESI CONTRO LA RIFORMA PENSIONISTICA

Siamo giunti oramai alla sesta giornata di sciopero da parte dei lavoratori d’ oltralpe nei confronti della riforma delle pensioni varata dal governo guidato dal presidente Nicolas Sarkozy. Si registra purtroppo un inasprimento dello scontro, infatti ammontano ad oltre 1200 i giovani fermati durante le manifestazioni di piazza. E’ proprio questa la preoccupazioni dei leader sindacali che lanciano numerosi appelli di ritorno alla calma e di non raccogliere le provocazioni indipendentemente se vengano da polizia o da altri manifestanti facinorosi. Tuttavia anche se i dati confermano un trend decrescente di partecipazione alle manifestazioni, la protesta provoca notevoli disagi ai comuni limitrofi alla capitale francese e non solo. Si segnalano infatti casi di sequestro di distributori di carburante da parte dei prefetti per assicurare il rifornimento di benzina alle auto dei cittadini che ormai hanno difficoltà anche a spostarsi per i bisogni primari. La gente purtroppo, a causa del mancato arrivo dei tir nelle stazioni di servizio, è in preda al panico e non riesce neanche a raggiungere il proprio luogo di lavoro. Il premier è fortemente impegnato ad evitare il blocco totale delle raffinerie e la mancanza assoluta di carburante che potrebbe dare avvio ad una spirale di problemi sempre crescenti. Si segnalano, già per il quarto giorno di fila, la cancellazione di numerosi voli nei maggiori aeroporti francesi. A poco sembra servire la commissione speciale interministeriale che ha lo scopo di porre un freno alle proteste. Purtroppo il governo si affanna a spiegare che la riforma attuata ha scongiurato ben piu’ gravi conseguenze. Purtroppo a rendere ancora piu’ difficile la situazione è il previsto ponte di ognissanti nel quale milioni di autovetture si riverseranno sulle strade per tragitti di medio lunga percorrenza. La riforma non è definitivamente approvata e ricordiamo allunga di due anni l’età pensionabile portandola 67 anni, e dovrebbe essere rivista ala camera dopo essere stata approvata in senato. Dopo un iter travagliato la bozza di legge è infatti passata in prima battuta alla camera con una maggioranza di circa 40 voti, mentre si registrano una decina di astensioni. Vengono alzati anche i cumuli dei contributi che passano da 40,5 anni a 41 anni; sono previste agevolazioni e deroghe particolari per lavori usuranti.
Alla protesta prendono parte centinaia di migliaia di lavoratori sia privati che del pubblico impiego, ai quali nelle ultime settimane si sono aggiunti i componenti dei movimenti studenteschi. L’agitazione vede coinvolti soprattutto lavoratori dei trasporti, dai ferrovieri ai portuali, di casellanti agli addetti alle stazioni di rifornimento. Ora la palla passa ai dirigenti sindacali che dopo riunioni con le parti devono decidere che tipo di impronta dare alla protesta. Infatti c’è il rischio concreto che oltre alla paralisi del paese si assista ad un gruppo di facinorosi che tendano a far scadere una giusta protesta in una guerriglia urbana.