Confcommercio: aumento Iva, addio ripresa

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Sembra ormai scontato l’aumento dell’Iva dal prossimo 1° ottobre. Dopo l’incontro tra il ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni e il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, è molto probabile che l’aliquota Iva cresca di un punto percentuale, dal 21 al 22%.

Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio gli effetti sull’economia a seguito di questo aumento sono sottovalutati e causerebbero il blocco della tanto sospirata ripresa attesa dal 2014.

La Confcommercio prevede un ulteriore calo dei consumi dello 0,1%, un aumento dei prezzi dello 0,4% e la perdita di ben 10.000 posti di lavoro.

L’ufficio studi sottolinea che ancora una volta sarebbero penalizzate le famiglie a più basso reddito e l’aumento andrebbe ad incidere negativamente anche sulle spese del prossimo Natale, proprio il momento in cui si dovrebbe dare il via all’auspicata ripresa.

Per tali motivi, secondo l’associazione, l’aumento dell’aliquota dell’Iva va a tutti i costi evitato.

Grave errore anche per la Confesercenti, secondo cui l’aumento dell’Iva andrà a peggiorare la competitività dell’Italia in Europa, e sarà un “duro colpo ai redditi delle famiglie ed ai consumi”, moltiplicando a dismisura i rischi di chiusure di attività e causando un inevitabile aumento della disoccupazione.