Cgia: dare sostegno anche alle Partite Iva
Un report della Cgia di Mestre ha messo a confronto gli ammortizzatori sociali a favore dei dipendenti e delle Partite IVA, con i primi che trionfano nettamente. Infatti, se a perdere il lavoro è un dipendente, le tutele previste dalla legge sono almeno 5, mentre sono pressoché nulle quelle destinate al popolo delle Partita IVA.
In Italia sono 17 milioni i dipendenti, mentre sono circa 3,5 milioni gli autonomi con Partita IVA (2,1 milioni imprenditori individuali, 950mila professionisti, 442mila ditte individuali in regime dei minimi).
Il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, sottolinea che la precarietà nel mondo del lavoro riguarda soprattutto le Partite IVA. Per tale motivo si auspica di allargare alcuni ammortizzatori sociali anche agli autonomi, che “in questi ultimi anni di crisi economica hanno patito le pene dell’inferno”.
Secondo quanto contenuto nel Ddl sul Lavoro, un primo passo in questa direzione dovrebbe essere compiuto a partire dal 2015, tramite un allargamento degli ammortizzatori ai collaboratori a progetto, ma ancora nulla ai titolari di Partita Iva.
Senza fare una lotta di classe tra dipendenti e partita IVA, riteniamo che sia giusto allargare e dare sostegno anche a coloro che non hanno nessuna tutela e che molto spesso lavorano fino a 12 ore al giorno, non osservando il riposo nemmeno nei giorni segnati in rosso sul calendario.