Ancora record per l' oro
Le borse europee sono in forte crisi, i rischi default oramai terrorizzano gran parte dei paesi europei e gli Stati Uniti sono stati costretti ad innalzare il tetto del debito visto che dovevano scongiurare il rischio di un declassamento da parte delle agenzie di rating più importanti. Uno scenario abbastanza compromesso e che potrebbe scoraggiare la maggior parte degli investitori. Questi ultimi visti i tempi che corrono hanno puntato tutto sui beni rifugio, e tornano in voga più che mai gli investimenti in mattone, oro e materie prime in generale.
E’ soprattutto il metallo giallo ad essere il grande protagonista del momento, infatti già ieri è stato aggiunto un nuovo massimo con la quotazione di 1667 dollari l’ oncia. Record, che secondo gli esperti del settore verrà probabilmente frantumato a breve con il raggiungimento di quota 1.700 dollari per oncia. Tutto lascia supporre che il trend crescente, che dura oramai da diversi anni, continuerà ancora per un bel po’. Infatti la situazione molto instabile a livello mondiale sconsiglia di investire in investimenti azionari o comunque su obbligazioni che non siano abbastanza sicuri. Il caso della Grecia è li a dimostrare che a fronte di rendimenti davvero allettanti ( ad esempio per alcune obbligazioni elleniche si è arrivati a superarti i 15 per cento di interessi annui) vi sono titoli che davvero rischiano di non essere più rimborsati.
La corsa dell’ oro fa comunque felici chi investe nel bene rifugio per eccellenza, ed a sfregarsi le mani sono anche le banche nazionali che hanno incamerato una cospicua quantità di oro. Ad esempio la Banca d’ Italia ha come tesoro personale circa 2.500 tonnellate d’ oro che corrispondono ad almeno 79 milioni di once. Il calcolo è presto fatto e l’ oro in dotazione a BankItalia è pari ad oltre 93 miliardi di euro, e ben presto potrebbe arrivare a superare quota 100 miliardi di euro. Un’ aumento davvero consistente se si considera che solo nel 2010 il valore stimato per le riserve auree di palazzo Koch era circa 83 miliardi di euro. Grazie alla corsa delle quotazioni dell’ oro quindi l’ aumento è stato di oltre 11 punti percentuali. Aumento e rendita ancora più evidenti se si considera che a fine 2009 il valore del patrimonio non superava invece i 61 miliardi di euro, e pertanto a distanza di due anni la rivalutazione arriva a superare il 50 per cento.
Potrebbe al proposito ritornare in vigore la cosiddetta golden tax, e quindi la previsione di una tassa del 6 per cento sul plusvalore dell’ oro. Pertanto se la rivoluzione dell’ oro ad esempio raggiunge quota 100 sarà dovuta una tassa di 6. Sulla rivoluzione avuta solo dall’ oro posseduto da Bankitalia si avrebbe un gettito per l’ erario di oltre 1,2 miliardi di euro, una quota davvero consistente in tempi di magra come questi.