Shining di Stanley Kubrick, l’orrore senza tempo!

L’orrore visionario di Stanley Kubrick, quello che passa attraverso i primi piani, le ripetizioni, le corse, i silenzi, i rumori… Shining è Jack Nicholson, Jack anche nel film, visionario custode dell’immenso e spettrale Overlook Hotel, luogo di uccisioni, feste, braverie e confessioni inquietanti dei primi del ‘900. Tutta la follia del film sta proprio nelle reazioni esagerate, così come la mimica facciale, di questo attore unico. Ma l’intero cast contribuisce all’iperbole orrorifica di questo cult di Kubrick. Come dimenticare la scena dell’ascia, ormai un vero e proprio pezzo di storia del cinema! La stessa Wendy è interpretata alla perfezione con un’attrice estremamente espressiva che realmente ci porta in scena, facendoci vivere ogni attimo di trepidazione con angoscia ed ansia profonda!

In fondo, è lo stesso cinema di Stanley Kubrick, un cinema visionario, fatto di riprese lente, di dettagli, di tempi morti, di colonne sonore che evidenzino l’assurdo e lo espasprino. Chi ama Stanley non può non amare la follia dietro la macchina da presa, quel lampo di genio che trasforma una scena comune in una scena impossibile da dimenticare per un cinefilo!

Shining è un film senza tempo e rivederlo la scorsa sera, su Italia Due, è stato un eclatante momento di gioia, la consapevolezza che il grande cinema non è morto, che i veri geni, in fondo, sopravvivono alle mode, al tempo che avanza e all’impoverimento del genio artistico. Il grande cinema, insomma, non muore mai ed io consiglio di spaventarvi di nuovo riguardando gli attimi interminabili che culminano nella follia assassina del mitico Jack!

The_Shining