Qual è il vostro film preferito di Robert Rodriguez?
Lo conoscete tutti Robert Rodriguez?
Parliamo di un uomo che è un regista, principalmente, ma che all’occorrenza è anche attore, sceneggiatore, produttore, montatore, direttore della fotografia, compositore, tecnico degli effetti speciali, scenografo e animatore. Della serie che avrebbe tutte le carte in regola per fare un film da solo, senza l’aiuto di nessuno, passando così alla storia!
Scherzi a parte (o quasi) è prima di tutto un regista, pupillo niente popò di meno che del collega (e amico) Quentin Tarantino, con all’attivo 16 film divisi fra piccolo e grande schermo, dove spunta anche un cortometraggio. Li avete visti tutti? No? Ripercorriamoli insieme, dunque, soffermandoci su quelli a me più cari… (eh, sì, vi tocca, sono io la blogger!).
L’esordio è con Bedhead, un cortometraggio del 1991 che Rodriguez girò mentre era ancora uno studente al college, usando come interpreti i componenti della sua famiglia e come troupe gli amici che aveva attorno. Una volta spedito in giro il cortometraggio venne preso in considerazione in numerosi festival, vincendo diversi premi e aprendogli così le porte di un mondo che fino ad allora aveva solo sognato.
Un anno dopo esce El Marichi Suonatore Di Chitarra, primo capitolo della trilogia de El Mariachi. Il successo è planetario e il nostro regista si ritrova di colpo a essere famoso, conosciuto e cercato in tutto il mondo, attirando così l’attenzione di colleghi e attori che iniziano a prenderlo in considerazione.
Il Mariachi è un suonatore di chitarra che se la viaggia in lungo e in largo in Messico in cerca di lavoro. Arrivato in una cittadina, stanco e affamato, decide di riposarsi in un hotel prima di mettersi alla ricerca di un impiego sul posto. Peccato che proprio in quel luogo c’è anche un evaso di prigione di nome Azul che sta cercando di far fuori il boss della cittadina, Moco. Azul tiene le sue armi nascoste dentro una vecchia custodia per chitarre e quando Moco assolda un gruppo di killer per farlo fuori e salvarsi la pelle, questi scambiano Il Mariachi per l’evaso in questione. Per difendersi, il nostro eroe fa fuori 4 dei killer che lo braccano e si rifugia in un bar che è gestito da una donna, Domino, che guarda caso è proprio l’amante del boss (e ovviamente si innamora di lei). Detto fatto Moco riesce a catturarlo, ma una volta scoperto l’errore lo lascia andare. Nel frattempo Azul (che spunta sempre quando meno te lo aspetti!) prende in ostaggio Domino, obbligandola ad accompagnarlo alla tana di Moco. Trovandosi faccia a faccia con la stranba coppia, il boss capisce che lei ormai è cotta del Mariachi e in uno scatto di gelosia la fa fuori, assime al povero Azul (che è davvero sfigato!). Non contento Moco, quando sopraggiunge il protagonista che non crede ai suoi occhi vedendo il corpo di Domino senza vita, spara alla mano sinistra del Marichi, distruggendo così il suo sogno di diventare un musicita bravo e famoso in tutto il Messico. Ma, come vuole la tradizione, il bene alla fine ha la meglio sul male e il Mariachi uccide il boss grazie alla pistola di Azul, decidendo poi di sparire.
Nel 1994 è la volta di Roadracers, con David Arquette e Salma Hayek come protagonisti. Il film è trasmesso sul piccolo schermo ed è considerato un momento di passaggio, per quanto significativo, prima del grande ritorno del Mariachi.
E’ infatti l’anno dopo che Rodriguez ci regala Desperado, il secondo capitolo della trilogia, scegliendo un cast molto più “importante” rispetto al primo episodio. Ancora Salma Hayek (che per certi versi è l’attrice preferita dal regista), Antonio Banderas (a dir poco perfetto per il ruolo), Tito Larriva, Danny Trejo e Cheech Marin. Una piccola parte è riservata anche a Carlos Gallardo, l’attore che aveva interpretato El Mariachi nel primo film.
Nel sequel Banderas è il Mariachi che se la viaggia con la sua custodia di chitarra in cerca di vendetta contro Bucho, un boss narco-trafficante responsabile della morte della sua fidanzata. A prendere il posto di lei arriva la Hayek nei panni di una bibliotecaria di nome Carolina. Intorno al questa storia d’amore che divampa come fuoco in un fienile ci sono scene di combattimento a dir poco portentose nella loro originalità, velocità e intensità. La pellicola è nuovamente un successo e la coppia Banderas-Hayek diventa un cult.
Four Rooms è forse il mio preferito. Esce nel 1995 e oltre che dal pubblico è riconosciuto anche dalla critica. Può piacere come no, certo, ma è obiettivamente il lavoro di un gruppo di geni.
Per chi non lo sapesse ci sono 4 registi dietro questa pellicola divisa in 4 episodi legati fra loro dalla figura di Ted, il fattorino protagonista che è l’unico al centro di tutte e 4 le storie.
Rodriguez si occupa dell’episodio intitolato I Cattivi, che a mio modesto avviso (insieme all’ultimo, L’Uomo Di Hollywood) è il migliore. Torna quindi a dirigere Antonio Banderas che è un uomo bello, ricco e sicuro di sè che ha voglia di uscire a festeggiare il Capodanno in compagnia della moglie, lasciando nella camera d’albergo dove alloggiano i due figli, un bambino e una bambina. Decide quindi di affidarli a Ted (Tim Roth) per la modica cifra di 500 dollari, ordinando a loro di non fare i cattivi e a lui di tenerli d’occhio (pena la morte). Ted ha ben altre cose a cui pensare e sistema i bambini davanti alla tv promettendo loro di portare latte e biscotti a mezzanotte e insegnandogli il numero da fare al telefono per chiamarlo alla reception, solo in caso di emergenza. Appena soli i bimbi iniziano a fare casino, esplorando la stanza, truccandosi con i trucchi della mamma, stappando bottiglie di alcolici, sintonizzandosi su film pornografici e mettendo pure mano a sigarette e accendino. Per ogni piccola cosa la maggiore dei due chiama Ted, facendolo così uscire dai gangheri fino a quando nella stanza non si inizia a sentire un odore strano. Peggio dei cani da tartufi i bambini scoprono che sotto il letto, incastrato nel materasso, c’è il cadavere in putrefazione di una prostituta. Sconvolta la bimba chiama Ted e quest’ultimo, perdendo la pazienza, augura alla piccola che ci sia davvero tale corpo, altrimenti se ne pentirà. Sale in camera e rimane sconvolto dalla verità. Nel frattempo i genitori dei “dolci” pargoli stanno rientrando in albergo, all’insaputa di Ted…
Non vi svelo il finale perchè dovete assolutamente vederlo!
Nel 1996 è la volta di un altro mitico movie, Dal Tramonto All’Alba, dopo il quale sono usciti altri due capitoli (solo prodotti da Rodriguez) che però non ebbero il successo del primo. Infatti, a parer mio, non c’è proprio paragone.
Qui troviamo nuovamente Quentin Tarantino nei panni dell’attore (come già in Four Rooms) e Salma Hayek (che ha solo una piccola parte, ma come ricorderte assai notevole!), George Clooney in una veste insolita per lui (tenendo conto che fino a quel momento era conosciuto per il ruolo del Dottor Ross in ER), il grande Harvey Keitel e una giovane, innocente e sempre bravissima Juliette Lewis.
I fratelli Seth e Richard sono in guai seri e devono fuggire dopo una rapina con tanto di ostaggio al seguito. Si scopre subito che Richard è uno psicopatico e, dopo avergli visto far fuori la donna che si erano portati dietro, Seth capisce che è meglio sparire e tenerlo seriamente d’occhio. Il Messico è la meta prefissa, anche perchè gli è stato detto a chi li ha ingaggiati, che devono presentarsi in un locale chiamato il Titty Twister. Per arrivarci prendono in ostaggio Jacob e i suoi due figli, Scott e Kate, mettendosi così in viaggio sul loro camper. Lo strano quintetto giunge finalmente a destinazione, davanti al locale, e non ci mette molto a capire che quel luogo nasconde un oscuro segreto: una volta calata la notte gli avventori si trasformano in terribili vampiri…
Due anni dopo Rodriguez si impegna in un horror scientifico che chiama The Faculty, scritto però da Kevin Williamson. Protagonista è un giovane Elijah Wood, già con notevoli film all’attivo, ma che oggi viene più che altro rammentato per aver interpretato Frodo nella saga de Il Signore Degli Anelli. A fianco a lui troviamo la sempre presente Salma Hayek, Jordana Brewster, Cle DuVall, Laura Harris e Josh Hartnett.
La Herrington High ha decisamente visto tempi migliori. La struttura sta praticamente cadendo a pezzi. I muri sono fatiscenti, le apparecchiature in confronto a quelle attuali usate in altre scuole sembrano rimaste all’era preistorica, per non parlare dei libri che sono superati a dir poco. Purtroppo non ci sono fondi per migliorare la situazione e gli studenti devono prendere quello che viene. Ma in effetti cosa importa? In generale non hanno voglia di studiare e sono troppo presi dai loro problemi e dalle incomprensioni con i propri genitori. Tutto normale infondo, no? Arriva però un giorno in cui la sfida da affrontare attirerà finalmente la loro attenzione: gli insegnanti sono in realtà degli extraterrestri. E adesso? Come la mettiamo?
Arriviamo così al 2001, anno in cui esce Spy Kids che è nuovamente un successo, specie fra il pubblico dei giovanissimi. Ritroviamo Antonio Banderas insieme a Carla Gugino, Danny Trajo (che qui interpreta Zio Machete, preludio di Grindhouse – Planet Terror e Machete), Alexa Vega e Daryl Sabara.
La famiglia Cortez è al centro di questo movie per famiglie. Ingrid e Gregorio sono fra i migliori agenti segreti del mondo. Si sono conosciuti sul lavoro, innamorati, sposati e hanno interrotto di comune accordo la loro attività al fine di poter creare una famiglia. E infatti eccoli, dopo qualche anno, felici, tranquilli e con due bambini splendidi, Carmen e Juni. A turbare tale idillio scoppia una tragica emergenza: le spie di tutto il mondo stanno sparendo misteriosamente. E’ così che marito e moglie tornano a vestire i panni dei quasi supereroi, decisi a scovare il colpevole di tali misfatti. Ovviamente, però, le cose non andranno lisce come devono e caduti in trappola, Ingrid e Gregorio dovranno per forza affidarsi all’ingegno dei loro figli che, disubbidendo agli ordini iniziali, correranno in aiuto di mamma e papà…
Come vi dicevo il film ottenne un riscontro notevole, tanto da spingere Rodriguez a scrivere e dirigere il secondo capitolo, appena un anno dopo. Spy Kids 2 – L’Isola Dei Sogni Perduti esce nel 2002, mantenendo il cast del primo episodio, con aggiunta di qualche new entry. Protagonisti sempre i 4 membri della famiglia Cortez alle prese con una nuova ed emozionante avventura.
Nel 2003, non contento, Rodriguez dà vita a un terzo capitolo che completa così la trilogia. Missione 3D – Gamer Over vede al centro della scena Carmen e Juni Cortez, molto più in rilievo rispetto ai genitori che fanno più da contorno. Spunta Salma Hayek, fra tutti (come volevasi dimostrare) e a tanti altri attori vengono assegnate brevi ruoli, ma in qualche modo determinanti. Presenti anche George Clooney e Elijah Wood e Danny Trejo.
E’ palese la voglia del regista di richiamare a sè, nel corso degli anni e dei film portati a termine, tutti coloro con i quasi si è trovato bene a lavorare. L’avete notato?
Nel medesimo hanno si conclude anche un’altra importante trilogia con C’Era Una Volta In Messico. Il titolo si dice gli sia stato suggerito da Quentin Tarantino per rendere omaggio al nostro Sergio Leone.
El Mariachi è tornato (e con lui Antonio Banderas, ancora più bello se possibile), che ormai è famoso in tutto il messico, più come giustiziere che come chitarrista. Il suo cuore, però, è spezzato perchè un colonnello corrotto, legato a un boss della droga, gli uccide la moglie (Selma Hayek). Distrutto, disperato, ancora prima di meditare vendetta il Mariachi sparisce per un po’, cercando di alleviare il dolore. Viene però contattato dal un agente della CIA che gli chiede aiuto per fare un po’ di “pulizia”…
Nel cast anche Johnny Depp, Willem Dafoe, Eva Mendes, Danny Trejo, Enrique Iglesias, Marco Leonardi e Mickey Rourke.
Nel 2005 è la volta di un altro film top, intitolato Sin City, in cui Rodriguez collabora con Frank Miller, che è poi il creatore dell’omonimo fumetto (vero e proprio cult) su cui si basa la pellicola.
La trama è divisa in tre episodi che comunque si mescolano fra loro. Marv sta per essere incastrato dopo essere stato a letto con la donna della sua vita, l’unica che l’abbia realmente capito e apprezzato. Peccato che qualcuno abbia deciso di farla fuori riversando su di lui la colpa. Braccato e accecato dalla rabbia, Marv decide di indagare sulla morte di Goldie e vendicarla, torturando e uccidendo chiunque gli si metta davanti, pronto a dissuaderlo o a depistarlo…
Non aggiungo altro perchè è troppo da vedere. Considerando poi il cast stellare che vedrete all’opera: Mickey Rourke, Bruce Willis, Jessica Alba, Clive Owen, Nick Stahl, Elijah Wood, Rosario Dawson, Benicio Del Toro, Josh Hartnett, Jaime King, Brittany Murphy, Carla Gugino e tanti altri ancora.
Nello stesso anno esce anche Le Avventure Di Sharkboy E Lavagirl In 3D, un po’ sul genere di Spy Kids. Niente di grave, a mio parere (specie tenendo conto degli altri film), dove Rodriguez va a ripescare David Arquette (protagonista del suo primo film per la tv, rammentate?).
Due anni dopo, dal suo cappello magico il nostro regista tira fuori lo splatter Grindhouse Planet Terror, secondo segmento di un progetto a più capitoli, qui in Italia vietato ai minori di 14 anni per via di determinate scene di violenza e di sesso. Torna così a dirigere Quentin Tarantino, qui in una piccola parte, affiancandogli la protagonista per eccellenza Rose McGowan e poi Freddy Rodriguez, Marley Shelton, Josh Brolin, Michael Biehn, Carlos Gallardo, Naveen Andrews, Michael Parks e Tom Savini.
In una cittadina del Texas si sta propagando una misteriosa nube di fumo che non si sa come trasforma coloro che la respirano in terribili creature assetate di sangue, bruttissime a vedersi, con il corpo in semi decomposizione a causa di piaghe e pustole infette. Vengono così identificati con il nome di Sickos. Ad arginare quest’assurda e improvvisa epidemia e fermare in qualche modo la massa di zombi che si sta creando, ci pensano i membri di una piccola resistenza creatasi dopo l’inizio della contaminazione e alla quale prenderanno parte El Wray e la sua ragazza Cherry, ragazza bizzarra con un fucile al posto di una gamba, William e Dakota Block entrambi dottori, lo sceriffo Earl McGraw e il suo collega Hague. Ce la faranno o i mostri avranno la meglio?
Dirige poi Il Mistero Della Pietra Magica, nel 2007, tornando a dedicarsi ad argomenti indicati per il pubblico giovane. Nel cast si ha piacere di vedere James Spader, attore divenuto famoso per i suoi ruoli eccentrici e spesso meschini o da doppiogiochista, molto in voga neglia anni ’80 e ’90.
Al centro della trama abbiamo un bimbo di 11 anni, Toby, e una pietra magica capace di esaudire i desideri di chi la possiede. Una sorta di lampada di Aladino. Peccato che le notizie volino e Toby si ritrovi così a dover impedire che tale tesoro cada nelle mani sbagliate…
Finiamo, dunque, con Machete, uscito nelle nostre sale appena due giorni fa, il 6 maggio 2011 e che Rodriguez dirige assieme a Ethan Maniquis. Protagonisti indiscussi sono Danny Trejo, nel ruolo di Machete e il grande Robert De Niro nei panni del Senatore McLaughlin. Ma non dimentichiamoci di Jessica Alba, Michelle Rodriguez, Lindsay Lohan, Cheech Marin, Steven Seagal, Don Johnson e Tom Savini.
Machete è un ex agente federale assoldato per eliminare un senatore americano, ma tradito dall’organizzazione che l’ha ingaggiato. Con l’aiuto del fratello, e di altri eccentrici personaggi che troverà sul suo cammino, l’uomo darà vita a un piano per vendicarsi di quelli che ora sono i suoi nemici…
Capito adesso chi è Robert Rodriguez?
E voi, che film preferite?