Prevenire e curare i disturbi dal cinema 3D

Il cinema 3D è pericoloso o no? Sembra essere diventato questo il tormentone di questi ultimi mesi, considerata anche l’esplosione della tecnologia occhiali 3D al servizio del cinema.

Già con l’uscita di Avatar, film evento di James Cameron, ci si era interrogati sui possibili effetti del 3D e degli occhiali necessari per poter godere di questa tecnologia che tanto sta facendo impazzire il mondo.

Si torna a parlarne oggi, con l’uscita di un altro film evento, Alice nel Paese delle Meraviglie di Tim Burton.

Già il Codacons nelle scorse settimane aveva presentato un esposto assieme ad altre associazioni dei consumatori, denunciando la possibile pericolosità degli occhiali 3D dopo aver  riscontrato parecchie irregolarità in molte sale cinematografiche (occhiali 3D senza marcatura Ce, occhiali 3D non monouso etc).

E il supporto in tal senso gli viene dato da un caso accaduto a Milano che ha visto protagonista una bimba di tre anni.

La bimba, dopo essere stata esposta al 3D di Alice nel Paese delle Meraviglie, ha accusato un’infiammazione all’occhio sinistro che sta attualmente curando con una crema cortisonica.

La famiglia della bimba è intenzionata a muoversi legalmente e per questo è intervenuto il Codacons, già in preallarme come detto prima, nelle scorse settimane.

A pronunciarsi oggi è stato il Consiglio Superiore della Sanità e le indicazioni date cercano di dare una sistemazione alla materia 3D. Nessuna legge ancora in proposito ma semplici consigli da seguire.

Innanzitutto gli occhiali 3D vengono vivamente sconsigliati a bambini al di sotto dei 6 anni, gli occhiali dovranno essere monouso o sterilizzati dopo ogni utilizzo e infine un consiglio per gli adulti: 3D va bene, ma moderatamente!

 

 

stregatto 3D