Nessuna verità di Ridley Scott, il cinema come propaganda di guerra
Un nuovo emulo di Osama Bin Laden, Al – Saleem, sta insanguinando l’Europa con i suoi attacchi terroristici. Per catturarlo, l’uomo della CIA in Medio Oriente, Roger Ferris (Leonardo Di Caprio), si allea con Hani Salaam, capo dei servizi segreti giordani. Ferris ha il suo supervisore a Washington, Ed Hoffman (Russell Crowe), in permanente contatto satellitare, che smista licenze ed informazioni segrete utili alle operazioni sul territorio. Per arrivare ad Al – Saleem, Ferris ed Hoffman mettono in piedi una rete terroristica fittizia,
che realizza stragi spettacolari dove vengono utilizzate vittime fantoccio; fanno cadere il vertice di questa rete su un personaggio anonimo, l’architetto Bassam, con l’idea che esso funga come esca per la rete di Al – Saleem, che dovrà uscire allo scoperto per contattare i “rivali”. La missione fallisce: Bassam si accorge della truffa montata sulla sua persona, denuncia la sua estraneità alle operazioni, e resta ucciso dai veri terroristi di Al – Saleem. Quest’ultimo riesce anche a catturare Ferris, coinvolgendolo in una operazione di riscatto con la giovane donna giordana Aisha. Poco prima di essere giustiziato, l’agente della CIA viene salvato dalle truppe di Hani Salaam, che dopo aver rotto i legami con la CIA per le sue scorrettezze diplomatiche, era riuscito a scovare Al – Saleem grazie ad una talpa.
Hollywood mette in mano a Ridley Scott un blockbuster di propaganda dell’infodominio americano nella guerra in Iraq, ed il regista di “Blade Runner” e “American Gangster” non fallisce. “Nessuna Verità” è il primo film americano dopo l’11 settembre ad aver messo in primo piano il delicato tema dei “musulmani cattivi”, e lo fa celebrando la strategia di guerra che gli Stati Uniti di George W. Bush aveva scelto di applicare.
In “Nessuna Verità”, allora, assistiamo alla messa in scena dei luoghi comuni che negli ultimi anni hanno accompagnato la delicata questione della guerra in Medioriente: gli americani la combattono al telefono e la gestiscono con la loro supremazia nel campo delle telecomunicazioni; i servizi segreti americani sono costretti a collaborare con le istituzioni disponibili del territorio; l’America sbaglia spesso e volentieri le operazioni con le quali pensa di combattere il nemico terrorista; l’America collabora con le forze buone del territorio; i terroristi sono dei cattivi che spargono sangue per ripicca e per fanatismo; non tutti gli arabi sono terroristi; e via dicendo.
Grazie a dialoghi studiatissimi ed una caratterizzazione assai canonica dei personaggi nelle loro rispettive parti, tutto è costruito affinché gli stereotipi della guerra al terrorismo venissero messi insieme nel film. “Nessuna Verità” è il primo e più importante film sulla guerra in Medioriente e, per chi ne vuole una chiave di lettura americocentrica, non può che recuperare il piccolo capolavoro di Ridley Scott, anche solo per godersi la visione di un bel film.