Festival Berlino 2012: la rappresentanza italiana tra G8 e fratelli Taviani

Al Festival Internazionale del cinema di Berlino, che si è aperto ieri e che durerà fino al 19 febbraio, sarà presente un solo film italiano, quello realizzato dai fratelli Taviani (Cesare Deve Morire). Ci saranno però anche due documentari, ambedue riguardanti una vicenda particolarmente “scomoda” e mai del tutto chiarita, vale a dire ciò che accadde al G8 di Genova.

Il film, Cesare Deve Morire, che uscirà nei nostri cinema il 2 marzo, con la distribuzione a cura di Sacher e prodotto da Kaos Cinematografia con la collaborazione di Rai Cinema, è un lavoro davvero particolare. E’ stato girato nella sezione di alta sicurezza del carcere di Rebibbia a Roma ed ha come attori dei detenuti, alcuni dei quali anche ergastolani, che vengono mostrati impegnati nella realizzazione di uno spettacolo teatrale nel “teatro” (solo palcoscenico) del carcere.

Passando ai documentari, il primo ha come titolo Diaz – Don’t Clean Up This Blood, è stato girato da Daniele Vicari e vede nel cast Elio Germano, Alessandro Roja e Claudio Santamaria. Viene ricostruito il “tragico assalto” dei 300 del VII nucleo mobile alla scuola Diaz, dove stavano dormento 93 ragazzi, nella notte tra il 21 ed il 22 luglio 2001. Il produttore, Domenico Procacci, ha detto che il film sarà basato interamente sugli atti del processo, senza alcuna invenzione narrativa, fatti salvi alcuni espedienti narrativi per rendere la materia adatta agli schermi cinematografici.

Il secondo invece è intitolato The Summit ed è stato realizzato da Franco Fracassi e da Massimo Lauria; lo scopo in questo caso è cercare di gettar luce sulle speranze di chi protestava e cosa ha provocato il montare della violenza da parte delle forze dell’ordine. In più verranno anche ricostruiti gli interessi politici internazionali che erano in gioco durante quella settimana di manifestazione.

Di The Summit, soprattutto in merito alla violenza di certe immagini, è intervenuto persino il direttore artistico della Berlinale Dieter Kosslick: “Scene così violente abbiamo avuto perplessità a proporle alla Berlinale. Perché davvero c’é da girare lo sguardo altrove. Ma poi abbiamo deciso di metterle integralmente. Perché era giusto così”.

Festival Berlino 2012: la rappresentanza italiana tra G8 e fratelli Taviani