Avatar: per il film “divertente come Titanic” è il giorno del giudizio

Autore:
Massimiliano Grimaldi
  • Direttore responsabile

Ride bene chi ride ultimo? Chissà, ad ogni modo mancavamo solo noi: esce oggi nelle nostre sale Avatar,

film di James Cameron che è diventato in meno di un mese il secondo film più visto nella storia del cinema.

 Distribuito in oltre 900 copie, disponibile in 3D, Avatar è pronto a fare sfracelli anche in Italia e, dopo il ko di Sherlock Holmes nei confronti di Natale A Beverly Hill, c’è da dire che non sarà una sorpresa.

In sala vedremo il nuovo logo della 20th Century Fox realizzato da Blue Sky Studios, vedremo quella che alcuni azzardosi critici hanno definito “la più grande rivoluzione tecnologica nella storia del cinema”, e potremo ammirare lo splendido pianeta  Pandora.

I motivi del successo di Avatar? Senza dubbio, negli anni delle mega ultra super patinate pompose trasposizioni di grandi pezzi della letteratura fantasy classica e contemporanea (Il Signore Degli Anelli, Harry Potter, Twilight Saga, Le Cronache Di Narnia e quanti altri),

una storia originale sfornata dal cinema americano fa veramente piacere al mondo intero. Vi è poi la declinazione della storia dell’America di oggi, che cerca pace e salute in terra straniera per ritrovarsi poi invischiata in guerre e conflitti secolari.

E in mezzo a tutta questa melma, questo dolore, questa violenza, ci sono i sogni, gli amori, le emozioni di uomini e donne piccoli come noi ma grandi come gli eroi.

Evviva la favola di Avatar, il sermone made in Usa predicato da James Cameron e celebrato nelle sagrestie tecnologiche di tutto il mondo. Il vero “doppione”, l’avatar appunto, è il film nei confronti della sua patria: un simulacro che incanta, piace, e farà parlare molto di sé.

E a proposito di incassi: l’Hollywood Reporter ha definito Avatardivertente come Titanic”…sia per il pubblico che per i produttori, naturalmente.

 

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