Viola di mare
Nella seconda metà dell’800, in un’isola nei pressi della Sicilia scoppia l’amore tra Angela e Sara. Entrambe vittime di un’infanzia infelice (la prima subisce la violenza del padre, la seconda perde il genitore in guerra), le due crescono insieme. Quando si incontrano di nuovo dopo l’adolescenza, nasce una relazione inusuale che rischia di intaccare riti millenari. Angela si taglia i capelli, si fascia il seno e diventa Angelo: può così vivere il suo amore con la compagna.
Tratto dal romanzo “Minchia di Re” di Giacomo Pilati, “Viola di mare” è stato presentato al Festival internazionale del film di Roma ed ha strappato applausi unanimi. Prodotto da Maria Grazia Cucinotta (che regala anche un cameo), nel cast le bravissime Valeria Solarino e Isabella Ragonese. In un tempo lontano, si racconta questa storia d’intolleranza omofoba, ai nostri giorni, purtroppo, assai vicina alle problematiche sociali che restano da affrontare. E’ il secondo film per Donatella Maiorca, che torna al cinema dopo tanto lavoro fatto per la televisione. La regista sceglie l’Italia del XIX secolo per parlare dei conflitti tra tradizione e modernità, tolleranza e integrazione, sesso e costume. Un modo ben riuscito di comunicare la realtà attraverso la favolistica del mezzo cinematografico.
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