Jack Horner e il sogno di Jurassic Park al Museo di Storia Naturale di Milano

Il prossimo 13 giugno usciranno in edizione singola i Blu-ray della trilogia di Jurassic Park, che soprattutto nel suo primo episodio rappresentano una pietra miliare nella storia della cinematografia mondiale. Questa uscita fa seguito alla pubblicazione del cofanetto, arrivato lo scorso inverno in un’edizione speciale di altissima qualità. Per questa occasione potreste anche solo acquistare il primo capitolo della saga di Steven Spielberg, nella quale potremo seguire le avventure del coraggioso professor Grant alle prese con enormi e ferocissimi dinosauri, riprodotti con un realismo e un’accuratezza per l’epoca (1993) assolutamente straordinaria.

Mentore nella realizzazione di questi incredibili dinosauri fu il paleontologo di fama mondiale Jack Horner, il quale nei giorni scorsi si è recato a Milano, al Museo di Storia Naturale, per presentare il suo nuovo libro all’interno delle seguitissime iniziative di Meet the Guru. Provate a indovinare di cosa ha parlato. Esattamente: riportare in vita un dinosauro in carne e ossa. Horner, infatti, presenta in questo libro una teoria incredibilmente simile a quelle descritte da Grant (interpretato da Sam Neill) circa la discendenza degli uccelli da alcune specie di dinosauro. Nel 1993 questa teoria era appena nata e pochi ci credevano: oggi, invece, sappiamo che ha fortissime basi reali e addirittura i cattivissimi Velociraptor che si possono vedere (e temere) nel film in realtà erano forse dotati di un colorato piumaggio.

Durante la sua presentazione, che ha letteralmente riempito due intere sale del Museo milanese, Horner ha spiegato come i dinosauri, almeno alcune specie, possedevano innumerevoli tratti in comune con gli uccelli attuali. In questo senso sarebbe in corso un progetto ambizioso che mira a creare quello che il paleontologo ha definito “Chickensaurus”, in italiano traducibile come “Pollosauro”. Da un punto di vista genetico, infatti, sarebbero in atto esperimenti sofisticatissimi per riuscire a ricreare un vero dinosauro partendo anche dall’evoluzione di un comunissimo pollo campestre. Horner si è descritto incredibilmente entusiasta davanti alla possibilità di creare un pollo in carne e ossa e la sua presentazione ha suscitato sia l’entusiasmo nella platea milanese, sia qualche perplessità. A chi gli ha chiesto se non temesse di giocare a “fare Dio” con questo progetto, Horner ha risposto che da quanto ne sa lui, Dio non esiste, ma nel caso esistesse, allora sarebbe evidente che ha dotato l’umanità delle capacità e dei mezzi per, appunto, “giocare a imitarlo”. Noi stessi gli abbiamo domandato, allacciandoci alla frase pronunciata dal professor Ian Malcom nel film, perché mai dovremmo ricreare in laboratorio una specie animale estinta non a causa dell’uomo e della sua azione, ma per una semplice evoluzione naturale del pianeta. La sua riposta è tanto chiara, quanto lapidaria: perché possiamo!

Jack Horner prevede che entro quattro anni saremo in grado di creare il nostro Pollosauro in carne e ossa. Voi che ne dite? Lo vorreste al posto del cane di famiglia?

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