Il Figlio Più Piccolo: l’Italia alla deriva secondo Pupi Avati
Manca poco più di una settimana all’uscita nelle nostre sale dell’ultimo film di Pupi Avati, Il Figlio Più Piccolo.
Si tratta di una storia dura da digerire, incentrata sulla figura di un padre, Luciano,
interpretato da Christian De Sica, opportunista e senza scrupoli, nemmeno nei confronti del proprio figlio.
Dopo aver affrontato la figura paterna forte ma quasi morbosa ne Il Papà Di Giovanna, Avati ritorna a descrivere una padre che non è in grado di avere dei sentimenti verso la propria famiglia.
Luciano, losco affarista, scappa subito dopo il matrimonio lasciando moglie e due figli.
Riesce a mettere in piedi un discreto impero economico, grazie anche al suo socio , Luca Zingaretti.
Dopo qualche anno le cose si mettono però male e Luciano pensa bene di intestare tutte le sue proprietà, e l’azienda, al secondogenito Nicola, un ragazzo con tanto cuore ma imbranato e inesperto.
Il Figlio Più Piccolo narra dell’italietta, delle persone senza etica morale che passerebbero sul cadavere dei propri cari per vedere realizzati i loro sogni di successo.
Ma, come ha ribadito Avati durante una conferenza stampa, non si tratta di un film di denuncia. Certo, la deriva presa dal nostro paese è diventata “indecente e imbarazzante” anche per il regista, che sebbene si definisca “moderato” ha deciso di sceneggiare una delle tante storie di pochezza umana tricolore.