Auto targa bulgara? Niente multe

Autore:
Massimiliano Grimaldi
  • Direttore responsabile

 Auto targa bulgara? Niente multe

Una video inchiesta del Corriere.it  svela come funziona il metodo illegale grazie a cui risparmiare su bollo e assicurazione, evitando anche di pagare le multe. In che modo? Basta possedere un auto con targa bulgara.

Auto targa bulgara

La Polizia Stradale ha osservato nel corso degli ultimi anni una forte crescita di auto con targa bulgara in circolazione sulle strade italiane.

Il principale motivo sembrerebbe uno stratagemma organizzato per non pagare multe e per risparmiare su assicurazione e bollo.

A guidare le vetture con targa bulgara sarebbero infatti quasi esclusivamente italiani.

Un escamotage emerso dopo che la società Nivi credit srl, attiva nel recupero del credito per molteplici comandi di Polizia Municipale, ha conteggiato che negli ultimi nove anni circa quattro milioni di verbali erano a carico di targhe straniere, di cui oltre la metà bulgare.

Una vera e propria organizzazione, con una rete di intermediari che offrono “il servizio” di cambio della targa di una vettura italiana.

Pagando circa 1500 euro, l’auto sarà:

  • esportata in Bulgaria
  • immatricolata all’estero
  • riportata nuovamente in Italia.

Niente tasse  e multe

Le tasse andranno pagate in Bulgaria. Al fisco italiano non bisognerà dare nulla.

In caso di incidente l’assicurazione bulgara andrà a tutelare il sinistro ma viene consigliato da uno stesso intermediario intervistato nella video inchiesta, di pagare di tasca propria per evitare spiacevoli accertamenti sull’intestazione del veicolo.

Secondo quando pubblicato da corriere.it, la rete è capillare in tutta Italia.

Per la polizia Stradale diventa praticamente impossibile raggiungere all’estero una persona per pagare la multa.

Proprio quanto confermato al Corriere dal dirigente della Polizia Stradale, Giuseppe Salomone: “Pur essendo corretta la procedura italiana di inviare i verbali tramite Interpol o consolati questi vengono puntualmente disattesi. Iniziare un’attività con Equitalia in un paese straniero è praticamente impossibile”.